Migliaia di fedeli hanno partecipato sabato 19 agosto alla tradizionale festa al santuario di San Magno nel comune di Castelmagno in alta valle Grana. Due le ricorrenze storiche di quest’anno: i 300 anni dall’ultimo completamento dell’edificio religioso il cui primo nucleo risale al 1475 e i 60 anni dalla consacrazione della Provincia alla “Vergine Madre assunta alla gloria ed assisa alla destra del Divin Figlio, affidandola al suo cuore” avvenuta il 15 agosto 1957. Al santuario era presente anche il presidente della Provincia Federico Borgna con il gonfalone ufficiale dell’ente. L’atto di consacrazione è stato ricordato al termine della messa celebrata dal vescovo di Cuneo e Fossano, monsignor Piero Delbosco. Alla processione con la statua di San Magno hanno partecipato i figuranti con costumi d’epoca e armi dell’Abaio, le autorità militari, civili e religiose con la banda musicale di Castelletto di Busca.
Il santuario di San Magno martire, protettore del bestiame e dei pascoli, è luogo di grande devozione popolare per agricoltori ed allevatori della Granda che affidano alla protezione del santo la salute propria e quella dei loro animali, come testimoniano decine di ex-voto per le grazie ricevute e affissi alle pareti della chiesa. Ma l’edificio sacro custodisce anche l’antica cappella, tuttora esistente e ben restaurata, costruita in due periodi distinti, dove la prima cappella Allemandi venne ampliata ad opera del Botoneri, frate francescano di Cherasco il quale ne modificò la struttura e soprattutto la decorazione. Gli affreschi avevano come scopo principale la catechesi della popolazione locale, povera ed analfabeta, che grazie alle immagini poteva venire a conoscenza di quanto narrato e descritto nei Vangeli. Oltre agli eventi salienti della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, sono raffigurati anche santi particolarmente legati alla tradizione locale.