Cuneo ha un problema di sicurezza e gli alpini possono essere una soluzione. Lo abbiamo già sentito dire: da Beppe Lauria di Indipendenza! nel settembre scorso, dopo un’aggressione in corso Giolitti. Ma anche da Franco Civallero di Forza Italia un mese dopo, sempre in riferimento all’arteria più “discussa” del quadrilatero.
Solo che stavolta l’appello non arriva dall’opposizione di destra, ma da uno degli esponenti di punta della maggioranza. “Vedere i nostri alpini in città, oltre a creare più senso di sicurezza per tutti, soprattutto negli anziani, aiuterebbe anche a sensibilizzare i nostri giovani a più attenzione al senso civico e rispetto alle istituzioni”: parole che Vincenzo Pellegrino, capogruppo di Centro per Cuneo, affida a una riflessione su Facebook.
“Anche a me non piacerebbe vedere la nostra bella Cuneo militarizzata” premette Pellegrino, come a rispondere a una muta obiezione che qualcuno - in testa la sindaca Manassero - ha posto in più occasioni. “Ma - si chiede - se si proponesse ai nostri amati alpini della caserma Ignazio Vian di San Rocco Castagnaretta, di fare attività sportiva in città, non armati, presidiando le zone con problemi, non sarebbe questo un deterrente utile per contenere episodi di piccola criminalità?”. Certo, aggiunge il portabandiera dei centristi, dovrebbe nascere un nuovo progetto ministeriale che lo consenta: l’operazione “Strade Sicure”, come spiegato più volte dai banchi della giunta, ha numeri limitati, nonostante il recente aumento deciso dal ministro Crosetto. Per questo i militari di pattuglia operano solo nelle grandi aree metropolitane.
Pellegrino, però, è tra quanti sono convinti che un “accordo” col governo per schierare una parte degli effettivi del Doi si possa fare: “O è meglio vedere piazza Boves così com’è oggi?” aggiunge retorico. Si immagina un progetto che partendo da Cuneo “potrebbe aiutare anche altre città italiane in analoghe situazioni”. “Cuneo sempre più bella e anche più sicura” sintetizza l’esponente di Azione.
Facile ipotizzare che la proposta, a ridosso del consiglio comunale di luglio, non mancherà di far discutere. I più malpensanti potranno magari collegare il tempismo di Pellegrino a una serie di eventi recenti: l’esplodere del “caso piazza Boves”, le voci su un possibile passaggio dell’assessore alla Polizia Locale Cristina Clerico dal Centro al Pd e - soprattutto - il gelo artico che è calato proprio tra queste due forze, dopo i mal di pancia sulle nomine in Fondazione CRC e Acda. Semplici suggerimenti per un cambio di passo in maggioranza sul tema sicurezza, o “riposizionamenti” in vista di nuovi orizzonti politici?