Nessun allarmismo, situazione sotto controllo, ma la conferma che per il morbillo, come per altre malattie che si ritenevano del tutto debellate, solo una elevata copertura vaccinale può impedire che tornino ad essere un pericolo per la salute pubblica, in particolare per i più piccoli.
Gli ultimi dati disponibili - riferisce la Regione Piemonte - dicono che nel 2016 la copertura vaccinale è risalita di 2 punti percentuali, attestandosi al 91%, mentre in base alle indicazioni ministeriali e alle linee guida dell’Oms dovrebbe essere al 95%. Negli ultimi mesi del 2016 e fino al 15 marzo 2017 sono pervenute 269 segnalazioni, di cui 2 in provincia di Cuneo. 27 casi di contagio sono avvenuti in ospedale, 23 dei quali a carico di operatori sanitari (per i quali la vaccinazione è raccomandata e gratuita) e 4 a carico di pazienti ricoverati. Tutti gli ospedali sono stati recentemente invitati a verificare lo stato di protezione vaccinale dei propri operatori.Il 70% dei casi interessa giovani adulti (età superiore ai 20 anni).
L’assessorato regionale alla Sanità ha ribadito l’importanza di effettuare la vaccinazione nei primi anni di vita. Il vaccino per il morbillo viene somministrato ai bambini nel 13°-15° mese e la dose di richiamo a 5-6 anni. Inoltre, essendo l’epidemia legata alla presenza di soggetti suscettibili perché non vaccinati nei loro primi anni di vita, è importante utilizzare tutte le occasioni opportune (età adolescenziale, vaccinazioni in occasioni di viaggi internazionali) per recuperare la protezione.
Poiché il morbillo contratto in età adulta è più esposto a complicazioni e obbliga al ricovero ospedaliero, è importante che negli ospedali vengano adottate tutte le cautele necessarie in modo che un luogo di cura non si trasformi in un luogo di contagio.
L’assessorato regionale ricorda che la vaccinazione è raccomandata e gratuita per tutti i soggetti non vaccinati o che non hanno ancora affrontato la malattia.