È morto nella notte tra l’1 e il 2 settembre 2020 lo storico dell’arte, saggista e divulgatore Philippe Daverio, noto al grande pubblico per la conduzione della trasmissione televisiva Passepartout su Rai 3.
Il 70enne Daverio si è spento presso l’Istituto Tumori di Milano, dove conduceva da tempo una lotta con la malattia che aveva scelto di non rendere pubblica. Nato a Mulhouse in Alsazia il 17 ottobre 1949, da padre italiano e madre francese, ha poi vissuto nel capoluogo lombardo per gran parte della sua esistenza. Dal 1975 ha legato il suo nome alla Galleria Philippe Daverio di via Monte Napoleone 6, dove si occupava soprattutto dei movimenti artistici d’avanguardia del primo Novecento.
Come gallerista ed editore ha curato numerose mostre e pubblicato una cinquantina di titoli. Docente di storia dell’arte alla IULM e di storia del design presso il Politecnico di Milano, è stato anche collaboratore di molte riviste e quotidiani nazionali tra cui Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore nonché direttore del mensile Art e Dossier edito dalla casa fiorentina Giunti. Ma sarà soprattutto il mezzo televisivo ad assicurargli una grande notorietà a partire dai primi anni Duemila, con l’ideazione e la conduzione di Art.tù e poi della serie Passepartout andata in onda dal 2001 al 2011 su Rai Tre.
Il pubblico cuneese lo ricorda come ospite della kermesse letteraria Scrittorincittà: nel 2010 al teatro Toselli aveva tenuto la lectio magistralis a conclusione della dodicesima edizione dell’evento. Al Toselli sarebbe tornato anche nel 2016 per una conferenza su arte e territorio e di nuovo nel 2019, in occasione dell’ultima edizione di Scrittorincittà, quando aveva regalato alla sua platea una serata alla scoperta dell’identità artistica del Belpaese.