Hanno fatto discutere le parole del Questore di Cuneo, Emanuele Ricifari, in merito alla situazione del Movicentro, dove decine di senzatetto si ritrovano per passare la notte. Nella mattinata di ieri il capo della Polizia aveva pubblicamente dichiarato che avrebbe denunciato alla Procura chi fosse stato sorpreso a dare assistenza ai clochard in quella zona della città. Il capo della Polizia ha spiegato come si tratti di un “comportamento sconsiderato”, in quanto il fornire cibo e sostegno a un grande numero di persone (nelle scorse settimane si è arrivati a un picco di 90) in un luogo non idoneo, provocherebbe un rischio sanitario e sociale. “Stiamo parlando di soggetti senza fissa dimora e con numerosi precedenti penali provenienti da varie zone della Granda, ma anche da altre province e dalla Francia - ha affermato Ricifari -. Questo senza le azioni ripetute della Polizia rischia di far divenire il Movicentro un luogo di diffusione del contagio, e non solo”. Il dito è puntato contro alcuni volontari che, in autonomia rispetto alle associazioni di cui fanno parte, continuerebbero a portare cibo e bevande ai senza tetto, favorendone l’affluenza e il concentramento.
La presa di posizione dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza non è piaciuta ad alcune organizzazioni politiche, tra cui i Radicali Italiani, i quali già nei giorni scorsi avevano organizzato - con Cuneo per i Beni Comuni e altre associazioni - per venerdì 11 settembre un flash mob contro l’ordinanza sindacale ‘antidegrado’, firmata nelle scorse settimane dal sindaco Federico Borgna. In questi giorni la galassia radicale si è mossa per contrastare le iniziative ‘cuneesi’ per tutelare sicurezza sanitaria e ordine pubblico, con i suoi esponenti nazionali. Ieri si era pronunciata la leader Emma Bonino, mentre oggi è toccato al presidente dei Radicali Italiani Igor Boni pronunciarsi in modo critico. "Le parole del Questore di Cuneo sono francamente sorprendenti - Afferma l’esponente torinese -. Io credo che sia una doppia sconfitta delle Istituzioni. La prima perché non si riesce a dare assistenza e un tetto a chi viene a lavorare nei nostri campi, la seconda perché gli indigenti sono messi in automatico tra i delinquenti, tutti e senza esclusione. Gente che può portare malattie e che delinque per il solo fatto di essere povera".
"In molte città le ordinanze vietano di dare da mangiare ai piccioni, ai gatti e ai cani randagi; qui parliamo di persone - continua Boni -. Questa non è la mia società e credo che tutti dovremmo assumerci responsabilità senza nascondere i problemi sotto il tappeto. Perché se si sgomberano i senza fissa dimora da un luogo, queste persone non evaporeranno come per miracolo ma si stabiliranno altrove in altro luogo”.
Intanto il rappresentante locale dei Radicali Italiani, Filippo Blengino, ha chiesto un incontro con il Questore, il quale già ieri si era dato disponibile a incontrare le frange più critiche per mostrare loro come tra le persone che bivaccano non ci sono nè soggetti che scappano dalla guerra nè che lavorano: a quanto risulta dai controlli effettuati, il numero di braccianti è esiguo. “Gli altri sono dei perdigiorno, gente che passa il tempo a non fare niente, alcuni sono pregiudicati, altri sono irregolari più volte espulsi dal territorio nazionale”. Intanto ieri sera, mercoledì 9 settembre, un gruppo di clochard composto da una decina di persone è tornato a dormire di fronte alla grata del sottopassaggio del Movicentro dopo lo sgombero di lunedì scorso.