CUNEO - Movicentro, parla il questore: ‘Non si tratta di essere pro o contro gli immigrati, ma della salute pubblica’

Emanuele Ricifari risponde su Cuneodice.it alle polemiche sugli sgomberi: ‘La solidarietà verso gli ultimi è doverosa. Quella nei confronti di pregiudicati e vagabondi è altro’

a.c. 09/09/2020 18:40

 
Il questore di Cuneo Emanuele Ricifari non ci sta ad assistere in silenzio alle polemiche che nelle ultime ore sono esplose in seguito all’annuncio di una “stretta” sui controlli al Movicentro. Una questione che non tocca solo i senzatetto ancora stazionanti in zona (l’ultima verifica, nella serata di lunedì 7, ha portato all’identificazione di trentotto persone tra stranieri e italiani), ma riguarda anche i volontari che in questi mesi si sono adoperati per fornire vivande, abbigliamento e materiale per la sussistenza a chi bivacca intorno a piazzale Libertà.
 
Il capo della polizia ha stigmatizzato in particolare il comportamento di quanti “invece di lavorare unitariamente con le istituzioni che regolano la vita degli homeless, continuano, con atteggiamenti sconsiderati, a richiamare in città persone che hanno poco a che fare con i migranti della frutta”. Parole che hanno suscitato critiche e prese di posizione da parte, tra gli altri, del consigliere di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese e dei Radicali, per voce del presidente nazionale Igor Boni.
 
Anche in rete il dibattito divide, spesso con toni fin troppo coloriti, sostenitori e oppositori dell’attività di assistenza portata avanti da alcune persone che operano fuori dalle convenzioni con le istituzioni. Ricifari ha scelto perciò di intervenire a sua volta con un mezzo irrituale, commentando sulla pagina Facebook della nostra testata le reazioni osservate e precisando il senso delle parole pronunciate nell’ultimo incontro con la stampa. Riportiamo di seguito l’intervento del questore:
 
Caro Direttore, leggo commenti che sembrano dare appoggio all’azione da me disposta, altri che sono critici.
 
Non entro nel merito. Ognuno ha diritto di esprimere in modo civile la propria opinione.
 
Taluni interventi - e devo sottolineare più apparentemente a sostegno della azione di prevenzione di queste settimane - sono impropri nei toni e nel razzismo (non c’è altra parola per definirlo) che lasciano trasparire.
 
Il problema della concentrazione di persone in condizioni di marginalità al Movicentro non è declinabile in pro o contro immigrati. È un problema di sanità e salute pubblica. Salute personale di residenti e non, di italiani e non, di clochard, normali cittadini e pregiudicati...
 
Favorire la loro concentrazione in un luogo non è responsabile ed è pericoloso in questo specifico momento.
 
Questa cosa la ho detta, scritta e ripetuta in riunioni, incontri e dichiarazioni alla stampa. Non si presta a strumentalizzazioni politiche se non da chi - da qualunque parte - sia in evidente cattiva fede.
 
La solidarietà nei confronti degli ultimi è per chi crede e chi no un dovere etico.
 
Quella nei confronti di pregiudicati o vagabondi per scelta e non per necessità è altro.
 
Sono davvero pochi i lavoratori stagionali che non hanno trovato aiuto e sistemazione nelle strutture messe a disposizione da Comune e terzo settore... E ci sono ancora spazi e molti tra pochi giorni se ne libereranno (col declinare della stagione della raccolta). Chi vuole stare all’aperto e fuori da strutture è libero di farlo, ma non a scapito della sicurezza e della salute di tutti.
 
Spero di essere stato più chiaro. Grazie

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