Il III trimestre 2023 restituisce segnali di lieve crescita per il sistema imprenditoriale della provincia di Cuneo. Tra luglio e settembre 2023 la Camera di commercio di Cuneo ha registrato l’iscrizione di 641 imprese (erano 593 nel III trimestre 2022), a fronte delle 551 che hanno cessato la propria attività (le cessazioni sono valutate al netto di quelle d’ufficio). Il saldo trimestrale tra i due flussi è risultato positivo per 90 unità e lo stock di imprese con sede legale in provincia di Cuneo al 30 settembre ammonta a 65.578 unità. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si è tradotto in un tasso di crescita del +0,14%, migliore rispetto a quello registrato nel III trimestre dello scorso anno (+0,06%) e rispetto a quello medio regionale (+0,11%), ma meno positivo rispetto a quello nazionale (+0,26%). “I dati del III trimestre ci dicono che, malgrado le difficoltà congiunturali che tutti conosciamo, il tessuto imprenditoriale regge e il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni è leggermente positivo - afferma il Presidente Mauro Gola - Malgrado tutte le difficoltà c'è ancora voglia di fare impresa e a trainare la crescita sono soprattutto le società di capitali, che crescono di più dal punto di vista numerico, a testimonianza di una sempre maggiore presenza di realtà imprenditoriali più strutturate rispetto al passato".
Disaggregando i risultati in base alle forme giuridiche emerge che il confronto tra iscrizioni e cessazioni risulta positivo per alcune forme societarie tra cui le società di capitale che registrano un +0,88% seguite dalle altre forme (+0,07%), in cui confluiscono cooperative e consorzi, e dalle ditte individuali (+0,03%) che rappresentano il 61,0% del tessuto imprenditoriale provinciale. Registrano invece una lieve flessione le società di persone (-0,04%).
A livello settoriale le dinamiche più incoraggianti vengono riportate dagli altri servizi (+0,70%) dal turismo (+0,68 %) e dalle costruzioni (+0,56%). Stabile il comparto dell’industria in senso stretto (+0,07%). In flessione il commercio (-0,29%) e l’agricoltura (-0,29%).