Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni degli assessori all’Istruzione e alla Sanità della Regione Piemonte Giovanna Pentenero e Antonio Saitta.
Il lavoro svolto da Eurispes e il contributo di analisi in merito alla legge regionale per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico sarà oggetto di ulteriori approfondimenti e valutazioni. Ci sembra tuttavia giusto evidenziare che in base ai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, elaborati da Ires Piemonte, la nostra regione risulta essere l’unica in Italia in cui si registra un significativo calo dei volumi di gioco d’azzardo “fisico”: meno 503 milioni nel 2018, con una riduzione del 9,8% rispetto al 2016 e del 4,8% rispetto al 2017. Nello stesso periodo, mentre le perdite dei giocatori piemontesi si sono ridotte del 17%, nel resto d’Italia il gioco d’azzardo ha invece continuato ad aumentare. Inoltre, se la netta riduzione delle giocate con slot e video lottery non è stata “compensata” in Piemonte dall’aumento di altre modalità di gioco, anche i dati sul gioco online permettono di stabilire in modo inequivocabile che la forte crescita presente in tutto il Paese è stata inferiore in Piemonte rispetto al resto d’Italia. Ci preme ancora evidenziare che la legge regionale, approvata all’unanimità dal consiglio regionale nel 2016, è stata concepita a tutela della salute pubblica, per prevenire e contrastare un problema serissimo, la ludopatia, che distrugge la vita delle persone, colpendo soprattutto quelle più deboli, come giovani e anziani, e ha costi sociali e sanitari molto alti. La legge regionale prevedeanche un articolato piano di interventi di carattere educativo e culturale, con azioni rivolte alle scuole, al personale della polizia locale e ai gestori delle sale, per aumentare la consapevolezza dei rischio legati alla dipendenza da gioco. Ci era parso chiaro sin dall’inizio che, data la natura delle competenze regionali, la legge non avrebbe potuto occuparsi di tutti gli aspetti legati al gioco d’azzardo. Auspichiamo per questo un intervento da parte di chi ha competenze nazionali, in particolare, per contenere il gioco online. Secondo i dati del Sistema Informativo piemontese, inoltre, non emerge, finora, un calo significativo di occupati nel settore del gioco d’azzardo.