Sono 6.226 le imprese giovanili [1] iscritte nel Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo e rappresentano il 9,1% delle attività aventi sede legale sul territorio provinciale. Quanto alla rappresentatività, l’imprenditorialità giovanile vede una presenza ragguardevole di imprese femminili (28,7%) e di nazionalità straniera (15,0%). Questa è la fotografia del tessuto imprenditoriale under 35 della provincia Granda messa a fuoco dall’analisi dei dati di InfoCamere.
“Sono oltre mille i giovani che nel solo 2018 hanno scelto di fare impresa, di entrare da protagonisti nel mondo del lavoro. – sottolinea il Presidente Ferruccio Dardanello – A queste realtà, ancora piccole e poco strutturate, dobbiamo guardare, come ad un tassello fondamentale per assicurare il ricambio generazionale di cui la nostra economia ha bisogno, una premessa indispensabile per portare il contributo dell’innovazione e della digitalizzazione anche in settori tradizionali, rendendo loro fruibili i servizi necessari e l’accompagnamento verso forme di rete e di aggregazione”.
Nell’anno da poco concluso il Registro imprese camerale ha contato la nascita di 1.027 iniziative imprenditoriali guidate da giovani meno che trentacinquenni. Sono, invece, 462 quelle che, nello stesso periodo, hanno cessato la propria attività. Il risultato di queste due dinamiche ha consegnato un saldo positivo per 565 imprese.
Nel cuneese il rilievo assunto dalle imprese amministrate da giovani è analogo a quello piemontese (9,1%) e di poco inferiore al dato nazionale (9,4%). Le 6.226 iniziative imprenditoriali rappresentano il 15,8% delle 39.389 realtà guidate da giovani registrate in Piemonte. Se si guarda alle nuove iscrizioni, il ruolo dei giovani capitani d’impresa è determinante ad assicurare il ricambio della base produttiva. Nel 98,3% dei casi sono micro imprese, ovvero aziende con un numero di dipendenti inferiore alle dieci unità. Se il tessuto provinciale è costituito in maggioranza da micro, piccole e medie imprese, i dati evidenziano come il cosiddetto “nanismo imprenditoriale” sia ancora maggiormente manifesto per questo comparto.
L’analisi per settori evidenzia come il primo comparto per numerosità sia quello dei servizi diversi dal commercio e dal turismo (servizi di supporto alle imprese, attività professionali, scientifiche, tecniche, altri servizi, etc.) che occupa più di un quarto delle imprese giovanili attive nel cuneese. Seguono agricoltura (21,8%), commercio (18,9%) e costruzioni (15,3%). La distribuzione settoriale dell’imprenditorialità under 35 evidenzia talune differenze rispetto alla base produttiva cuneese che vede nell’agricoltura il principale settore di attività con una quota del 29,1%; seguono a ruota gli altri servizi al 22,0%, il commercio al 18,2% e le costruzioni al 13,5%.
Dall’analisi del tessuto imprenditoriale giovanile cuneese per classe di natura giuridica, si osservano talune peculiarità rispetto al sistema imprenditoriale considerato nel suo insieme. Le ditte individuali rappresentano, anche per questa porzione del sistema produttivo, la forma giuridica più diffusa ma con una percentuale superiore a quella rilevata nell’universo imprenditoriale cuneese (80,1% a fronte del 63,5%). Minore è, di conseguenza, il peso l’incidenza delle altre tipologie organizzative: le società di persone sono l’11,9% (22,3% per il totale delle imprese), le società di capitale il 6,8% (12,0% per il totale delle imprese). Infine, le altre forme giuridiche, in cui trovano spazio le cooperative, pesano l’1,1%.