A fine 2019 sono 6.109 le imprese giovanili iscritte nel Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo e rappresentano il 9,1% delle attività aventi sede legale sul territorio provinciale. Quanto alla rappresentatività, l’imprenditorialità under 35 vede una presenza ragguardevole di imprese femminili (29,2%) e di nazionalità straniera (15,1%).
Si considerano "Imprese giovanili" le imprese la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni. In generale si considerano giovanili le imprese la cui partecipazione di giovani risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e di cariche amministrative detenute da giovani.
“Sono oltre mille i giovani che nel solo 2019 hanno scelto di fare impresa, entrando da protagonisti nel mondo del lavoro, e anche a queste realtà dobbiamo oggi guardare con particolare attenzione, come a un tassello fondamentale per assicurare il ricambio generazionale di cui la nostra economia ha bisogno – sottolinea il presidente Ferruccio Dardanello –. Alla luce di Covid19 sarà necessario un coordinamento efficace di tutte le forze economiche per evitare che il suo impatto, dopo l’emergenza sanitaria, sfoci in drammi economici e finanziari. La risposta delle istituzioni, a una situazione che sarebbe stata impensabile solo poche settimane fa, deve essere senza precedenti in termini di portata, rapidità e solidarietà”.
Nell’anno da poco concluso il Registro imprese camerale ha contato la nascita di 1.130 iniziative imprenditoriali guidate da giovani con meno di trentacinque anni. Sono, invece, 507 quelle che, nello stesso periodo, hanno cessato la propria attività. Il risultato di queste due dinamiche ha consegnato un saldo positivo per 623 imprese.
Nel Cuneese il rilievo assunto dalle imprese amministrate da giovani è del 10%, di poco inferiore rispetto a quello piemontese (11,3%) e nazionale (10,5%). Le 6.109 iniziative imprenditoriali rappresentano il 15,7% delle 38.812 realtà guidate da giovani registrate in Piemonte. Se si guarda alle nuove iscrizioni, il ruolo dei giovani capitani d’impresa è determinante ad assicurare il ricambio della base produttiva.
Nel 98,4% dei casi sono micro imprese, ovvero aziende con un numero di dipendenti inferiore alle dieci unità. Se il tessuto provinciale è costituito in maggioranza da micro, piccole e medie imprese, i dati evidenziano come il cosiddetto “nanismo imprenditoriale” sia maggiormente manifesto per questo comparto.
L’analisi per settori evidenzia come il primo comparto per numerosità siano gli altri servizi (servizi di supporto alle imprese, attività professionali, scientifiche, tecniche, altri servizi, etc.) rappresentato dal 26,9% che occupa più di un quarto delle imprese giovanili attive nel Cuneese. Seguono agricoltura (22,2%), commercio (18,5%) e costruzioni (14,8%).
La distribuzione settoriale dell’imprenditorialità under 35 evidenzia talune differenze rispetto alla base produttiva cuneese nel suo complesso, che vede invece nell’agricoltura il principale settore di attività con una quota del 28,9%, seguito a ruota con valori più significativi da altri servizi (22,5%), commercio (17,9%) e costruzioni (13,4%).
Dall’analisi del tessuto imprenditoriale giovanile cuneese per classe di natura giuridica, si osservano talune peculiarità rispetto al sistema imprenditoriale considerato nel suo insieme. Le ditte individuali rappresentano, anche per questa porzione del sistema produttivo, la forma giuridica più diffusa, con una percentuale superiore a quella rilevata nell’universo imprenditoriale cuneese (80,6% a fronte del 63,0%). Minore è, di conseguenza, il peso dell’incidenza delle altre tipologie organizzative: le società di persone sono l’11,0% (22,3% per il totale delle imprese), le società di capitale il 7,3% (12,5% per il totale delle imprese). Infine, le altre forme giuridiche, in cui trovano spazio le cooperative, pesano l’1,1%.