Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 in Piemonte sono stati documentati 180 episodi di predazione su animali domestici da parte dei lupi, che hanno causato 333 morti di pecore o capre e 39 di bovini. Sono i dati che emergono dalla prima “puntata” della nuova rubrica lanciata da “Piemonte Parchi”, mensile di informazione e divulgazione naturalistica sulle aree protette pubblicato dalla Regione dal 1983, sul tema della presenza del lupo in Piemonte: la prima pubblicazione è stata curata da Luca Giunti, guardiaparco delle Aree Protette Alpi Cozie, e Mauro Bruno, veterinario ASL TO3.
I danni non sono equamente distribuiti sul territorio: Cuneo e Torino ne subiscono la maggior parte, anche perché ospitano la maggior parte dei 33 branchi di lupi censiti in regione (dati Life Wolf Alps 2019). Nella Granda sono stati registrati 45 attacchi, con 48 ovini e caprini e 21 bovini morti.
Di norma i lupi non attaccano i bovini perché sono troppo grossi e soprattutto perché – al contrario delle pecore – hanno mantenuto un minimo di comportamento antipredatorio (gli adulti si dispongono fianco a fianco offrendo al predatore un muro di corna, con i giovani protetti alle loro spalle). Tutti i casi riscontrati sono stati attacchi a vitelli da poco nati o alle loro madri che per partorire si isolano dalla mandria.
Le predazioni sono accertate dalle ASL e dai loro veterinari competenti per territorio. In alcuni casi non è possibile stabilire con certezza se gli assassini sono stati lupi o cani, ed è sempre consigliabile allertare al più presto possibile il 112, l'ASL, i guardiaparco o i carabinieri-forestali, in modo che sopralluoghi ed esami avvengano nell'immediatezza degli episodi. In ogni caso il danno viene riconosciuto e viene avviata la procedura per il rimborso.
Da qualche anno in Piemonte il rimborso dei danni si basa su un sistema assicurativo (Consorzio di Difesa) i cui costi sono per la maggior parte a carico dell'allevatore, con un minimo contributo pubblico. Il Consorzio che raccoglie il maggior numero di adesioni in Piemonte è identificato nel CO.SM.AN. “Il sistema, - si legge nella rubrica pubblicata da Piemonte Parchi - pur rappresentando al momento l'unica strada percorribile e utilizzabile dagli allevatori in caso di danni, presenta delle criticità che andrebbero analizzate e risolte, possibilmente prima della prossima stagione di monticazione. Se le difficoltà della pratica aumentano, se lo smaltimento corretto della carcassa ha un costo per il pastore, se i rimborsi sono esigui e lontani nel tempo, infatti, gli allevatori smetteranno di denunciare gli attacchi dei "canidi". Questo porterebbe a una sottostima del problema, all'ignoranza degli spostamenti dei lupi – soprattutto se nuovi – e al "fai-da-te" sia per l'interramento delle carcasse sia per la difesa dai predatori”.