Calano del 10% i consumi alimentari degli italiani nel 2020 per effetto del crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base di dati Ismea dalla quale si evidenzia un taglio complessivo della spesa a tavola di ben 24 miliardi per effetto dell’emergenza Coronavirus.
A pesare è stata la chiusura durante il lockdown della ristorazione per la quale rimane una situazione di sofferenza per le difficoltà economiche, lo smart working, la diffidenza dei consumatori e le difficoltà del turismo, soprattutto straniero.
“Dopo l’effetto scorta legato ai timori ingiustificati sugli approvvigionamenti per la spesa domestica si è invece progressivamente affievolita per tornare – spiegano Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale - su valori leggermente superiori alla media in una situazione in cui sono in calo tutti i settori del commercio al dettaglio. Una situazione che sta rivoluzionando anche gli equilibri all’interno delle filiere produttive e che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne ai salumi, dai formaggi fino all’ortofrutta che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Per supportare le nostre imprese, sono necessari interventi di sostegno per difendere la nostra sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti, in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Infine è di fondamentale importanza che tutti noi continuiamo a sostenere le nostre imprese agricole scegliendo, dagli scaffali al ristorante, sempre prodotti del territorio, tracciabili e di qualità garantita”.