Nel I trimestre 2023 il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni registra un saldo negativo di 231 imprese. Sul dinamismo del tessuto imprenditoriale, dopo la pandemia, continuano a pesare le incertezze internazionali. Nei primi tre mesi del 2023 il sistema produttivo locale ha registrato una flessione della struttura imprenditoriale (-0,35%) minore rispetto a quella dello stesso periodo del 2022 (-0,41%) ma più alta rispetto a quella del 2021 (-0,22%).
Nel primo trimestre dell’anno, di norma, il bilancio è negativo poiché risente della fisiologica concentrazione del numero di cessazioni di attività a fine anno i cui effetti si registrano nelle prime settimane del nuovo.
In base ai dati del Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo, nel periodo gennaio-marzo 2023, sul territorio provinciale sono nate 1.226 imprese (furono 1.212 nell’analogo trimestre del 2022). Sono state invece 1.457 le aziende che hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio) con una numerosità in diminuzione di 27 unità rispetto al I trimestre 2022. Il saldo tra i due flussi è negativo per 231 unità, valore minore rispetto a quello rilevato nello stesso periodo del 2022 (-272 unità) e a quelli del 2021 (-559 unità) e del 2020 (-702). La consistenza delle sedi di impresa complessivamente registrate a fine marzo 2023 presso il Registro camerale ammonta a 65.264 unità.
"Come spesso avviene nel primo trimestre le cessazioni hanno superato le nuove iscrizioni a livello nazionale, regionale e provinciale - sottolinea il Presidente Mauro Gola -. Si consolida il trend di crescita del numero delle società di capitale e il calo di quelle individuali. Il 2023 sarà ancora un anno delicato dal punto di vista economico, ma dobbiamo guardare al futuro con moderato ottimismo perché il costo delle materie prime e l’inflazione stanno calando e il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese sta migliorando. Diversificazione e flessibilità consentiranno alle nostre imprese di rispondere con efficacia agli shock esterni."
Il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,35%. L’intensità della contrazione della base imprenditoriale cuneese risulta più bassa rispetto a quella registrata a livello regionale (-0,38%) ma più elevata rispetto a quella nazionale (-0,12%).
Analizzando le forme giuridiche, l’unico contributo positivo tra iscrizioni e cessazioni è rappresentato delle imprese costituite in forma di società di capitale (+0,57%) che, pur rappresentando solo il 14,6% del totale delle imprese con sede legale in provincia di Cuneo, sono in costante e continua crescita e testimoniano la sempre maggiore strutturazione del tessuto imprenditoriale cuneese. Le ditte individuali, forma giuridica assunta da 6 aziende su 10 e le altre forme, in cui confluiscono cooperative e consorzi, sono invece le più penalizzate con un tasso di crescita del -0,53%, mentre le società di persone registrano una crescita del -0,45%.
Sotto il profilo settoriale emerge una debolezza diffusa, eccezion fatta per le costruzioni (+0,17%) e gli altri servizi (+0,41%) che comprendono le attività di trasporto, informazione, comunicazione, quelle finanziarie, assicurative e, più in generale, i servizi di supporto alle imprese e quelli rivolti alle persone che confermano la loro capacità di tenuta.
L’agricoltura (-1,01%), che rappresenta più di un quarto delle imprese della provincia di Cuneo, e il commercio (-0,82%) sono i settori che soffrono una maggiore contrazione, seguiti dal turismo (-0,53%) e dall’industria in senso stretto (-0,39%).