CUNEO - Nel prossimo Consiglio comunale di Cuneo si parlerà delle criticità del servizio ferroviario provinciale

L'Ordine del Giorno presentato congiuntamente da tutti i gruppi consiliari (ad eccezione di Lega e Fratelli d'Italia): tra corse mancanti, linee da riattivare e problemi infrastrutturali

a.d. 27/01/2023 10:02

Impegnare la sindaca Patrizia Manassero a richiedere alla Regione il ripristino delle corse mancanti per tornare al servizio ferroviario pre-pandemia e di farsi portavoce presso RFI perchè si intervenga sui fabbricati delle stazioni che versano in condizioni di criticità. E ancora, sollecitare la prima cittadina a richiedere che venga predisposto un piano di sviluppo per riattivare le linee sospese. Sono questi gli obiettivi di un Ordine del Giorno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari (ad eccezione di Lega e Fratelli d’Italia) che è stato presentato per il prossimo Consiglio comunale di Cuneo, in programma il 30 e 31 gennaio. 
 
Il documento è stato redatto da Cuneo Mia e Cuneo per i Beni Comuni (e poi condiviso con gli altri gruppi) su input del Gruppo Pendolari Cuneo-Torino e del Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile, i quali a dicembre, dopo la firma del nuovo contratto tra Regione Piemonte e Trenitalia, avevano scritto una lettera alla Provincia, ai Sindaci cuneesi e all’Uncem segnalando le principali criticità del servizio ferroviario sul nostro territorio.
 
Un servizio che in Piemonte - si legge nell’Ordine del Giorno - è stato ripristinato all’80-85%, a differenza di altre regioni, dove si è tornati al 100% alla situazione pre-pandemia. 
 
Diverse le criticità segnalate: “I fondi previsti dal nuovo contratto non permettono di reintrodurre due corse fondamentali per i pendolari che viaggiano sulla linea Cuneo-Torino, quelle delle 23.25 da Torino verso Cuneo e delle 4.21 in senso inverso, corse più volte richieste da pendolari e utili anche per l’utilizzo della l’alta velocità nonché per le connessioni verso gli aeroporti di Torino e Milano. Permane una situazione disagevole sulla linea Cuneo-Ventimiglia, poiché dopo l’introduzione del nuovo orario invernale è stata eliminata una coppia di treni nelle ore centrali della giornata creando notevole disagio ai pendolari e ai turisti che si somma quindi a un’offerta ridotta verso le località della valle Vermenagna”. Il nuovo contratto - inoltre - non prevede la riattivazione delle tratte Saluzzo-Savigliano e Cavallermaggiore-Bra, sospese anch’esse dal 2020. E ancora, “persistono condizioni di degrado nelle stazioni ferroviarie di Savigliano, Saluzzo, Racconigi e Cavallemiaggiore che hanno problemi di vario tipo legati ai fabbricati, strutture interne e barriere architettoniche. Anche la stazione di Cuneo versa in queste condizioni e il piano di intervento dovrebbe partire solo nel 2025, in contrasto con impegni precedentemente assunti per un intervento più tempestivo”. 
 
Le linee sospese per motivi essenzialmente di costo sono invece la Cuneo-Mondovì e la Cuneo- Saluzzo. Prosegue l’OdG: “Anche se il loro ripristino comporta certamente una spesa apparentemente non ammortizzabile, quest’ultima non deve essere considerata tale, ma un investimento al servizio delle persone e del territorio. La linea Cuneo-Mondovi in particolare è entrata sotto la tutela di Fondazione FS che presto interverrà con i lavori per iniziare a garantire un servizio turistico ma nella prospettiva di un possibile servizio commerciale che potrebbe garantire un collegamento veloce tra le due città e fare da connessione con il bacino dcl monregalese e le vallate mediante servizi bus in adduzione alle connessioni da e per Savona e Torino via Cuneo; tali ripristini, in concomitanza con quello della linea Cuneo-Saluzzo, già operativo per il traffico merci, costituirebbero una sorta di metropolitana provinciale e doterebbero la regione intera di un sistema di trasporto più capillare e più ecologico rispetto a quello odierno”.
 
Nel prossimo Consiglio comunale di Cuneo la discussione.

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