La tradizione gastronomica italiana è una delle componenti più identitarie della nostra cultura e, come è emerso dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato oggi dalla Coldiretti a Roma, in occasione dell’apertura dell’anno nazionale del cibo italiano nel mondo, il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti.
Il Piemonte con la pole position nella classifica dei piccoli Comuni - con più di mille borghi e 23 specialità tra Dop e Igp - vanta un patrimonio straordinario di saperi, tradizioni ed eccellenze alimentari.
Un vero e proprio “tesoro” da scoprire anche in provincia di Cuneo: negli oltre 220 piccoli comuni, vengono alla luce produzioni eccellenti: 11 delle quali DOP e IGP, partendo dal Castelmagno per arrivare ai vini del Roero e delle Langhe patrimonio dell’Unesco.
“I piccoli comuni nella nostra provincia rappresentano oltre l’89% del totale delle amministrazioni locali con indicativamente il 30% della popolazione. Una rete diffusa e capillare, dove il senso di comunità si allea con l’appartenenza territoriale e la custodia di valori e cultura come quella del cibo e dei prodotti tipici – spiegano Delia Revelli presidente e Tino Arosio direttore di Coldiretti Cuneo –. Una meta riscoperta da un numero crescente di turisti che vanno alla ricerca del gusto, delle tradizioni locali e delle specialità culinarie. Un importante patrimonio che la recente legge “salva borghi” tutela adesso anche dal punto di vista giuridico, riconoscendo il valore economico, sociale ed ambientale delle province italiane”.