"Nelle prossime ore il ministro della Salute emanerà un provvedimento per definire criteri e specifiche soglie di allarme per una valutazione accurata della tendenza al contagio in ciascuna area del paese. Una volta che saranno definiti questi criteri sarà possibile anche un allentamento delle misure restrittive circoscritto su base territoriale, dove la situazione epidemiologica appare meno critica”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l’informativa alla Camera dei Deputati nella mattinata di oggi, giovedì 30 aprile. Il Premier ha fatto il punto sui prossimi passi del Governo per la “fase 2” e la progressiva ripartenza delle attività produttive dopo il blocco dovuto all’emergenza Coronavirus.
Il tema delle restrizioni differenziate per aree era stato tra i più discussi nei giorni scorsi, dopo l’annuncio di misure omogenee a livello nazionale dal 4 maggio in poi da parte del Governo: in molti avevano evidenziato le profonde differenze tra la situazione sanitaria delle regioni del nord, Piemonte e Lombardia su tutte, e quelle del sud, che potevano rendere necessarie, per l’appunto, misure e tempi per la ripartenza differenziati. “Il piano persegue l’interesse generale alla salute, anche con misure impopolari. Non è un programma per raccogliere consenso”, ha detto Conte: “Non possiamo permettere che gli sforzi vengano vanificati, il Governo non può assicurare il ritorno immediato alla vita precedente, questo va detto chiaramente. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del "chiudiamo tutto" al "riapriamo tutto", rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile i sacrifici fatti fin qui”.
Durante la “fase 2”, quindi, le misure potranno allentarsi là dove la situazione sanitaria sarà meno critica, ma allo stesso tempo potranno diventare più stringenti all’emergere di nuovi focolai: “Saremo pronti a intervenire con misure tempestive e circoscritte in zone in cui dovesse tornare a crescere il contagio”, ha spiegato il Presidente del Consiglio.