CUNEO - Nella Giornata Mondiale dell'Acqua Coldiretti Cuneo torna a chiedere lo stato di emergenza per siccità

I vertici provinciali dell'associazione: "I fiumi cuneesi sono in secca ad un livello idrometrico addirittura più basso che ad agosto"

Il Po in secca - foto Coldiretti

22/03/2022 12:35

I fiumi cuneesi, dal Po al Tanaro, sono in secca ad un livello idrometrico addirittura più basso che ad agosto per effetto della lunga assenza di pioggia e neve con l’allarme siccità che arriva all’inizio della primavera quando le coltivazioni hanno bisogno di acqua per crescere. È quanto rileva Coldiretti Cuneo in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua, dopo oltre 100 giorni di assenza di precipitazioni significative nella Granda, che fanno degli ultimi mesi il terzo periodo siccitoso più lungo degli ultimi 65 anni secondo dati Arpa.
 
Una conferma dei cambiamenti climatici in atto che, come emerso dal convegno organizzato da Coldiretti Cuneo alla Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, hanno cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti.
 
“Un fenomeno che, anche alla luce delle nuove difficoltà legate alla guerra in corso, all’instabilità dei mercati internazionali e all’incertezza sulla sostenibilità finanziaria delle aziende agricole, impone un radicale cambio di prospettiva per innovare e riorganizzare la nostra agricoltura, allargare orizzonti, ripensare strategie a lungo termine. Intanto, serve attivare lo stato di emergenza per siccità e carenza idrica in Piemonte poiché la situazione si sta aggravando di giorno in giorno e le colture ne stanno già risentendo” evidenzia Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
 
Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto – spiega Coldiretti Cuneo – iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità, ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché, se le condizioni di secca dovessero continuare, i nostri agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso, dove sarà possibile. Dall’altra parte partiranno a breve le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche.
 
A preoccupare – prosegue Coldiretti – sono la mancanza di riserve idriche, gli abbassamenti dei livelli di falda e della portata dei corsi d’acqua: tutti elementi fondamentali per garantire l’irrigazione estiva delle colture. Per questo, dichiara il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu, “occorre non solo individuare modalità efficienti ed efficaci per governare l’emergenza, ma anche avviare un processo attraverso il quale porre la necessaria attenzione al tema delle infrastrutture irrigue ed incrementare la capacità di conservazione, per utilizzare l’acqua nei momenti di maggior idroesigenza superando l’attuale condizione di diffusa dispersione”.
 
A fronte di una bassissima quantità di acqua piovana, pari all’11%, che oggigiorno viene trattenuta, Coldiretti sostiene la realizzazione di una rete di piccoli invasi a basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, utili a conservare l’acqua e a distribuirla in modo razionale.
 

c.s.

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