CUNEO - Nella Granda l'acqua sarà pubblica per i prossimi 30 anni

Gestione del ciclo idrico: l'assemblea dei sindaci ha votato al 66 per cento per una società pubblica affidataria in house providing

Samuele Mattio 28/03/2018 19:22

La gestione del ciclo idrico intergrato sarà pubblica. Lo ha deciso l'assemblea generale dei sindaci della provincia di Cuneo (costituenti l'ATO 4), riunitisi nella Sala Einaudi del palazzo della Provincia di Cuneo nel pomeriggio di oggi, mercoledì 28 marzo. Hanno votato in 180: 119 favorevoli, 59 contrari e due astenuti. Circa il 66 per cento si è espresso per il sì al documento presentato, il 33 per cento per il no, mentre meno dell'uno per cento si è astenuto. La proposta messa in votazione prevedeva di indirizzare la Conferenza d'Ambito a individuare in una società interamente pubblica affidataria in house providing la futura forma di gestione dell'Ato4 Cuneese. L'indirizzo è stato netto. La decisione avrà effetti per i prossimi trent'anni.

L'assemblea si è aperta intorno alle 17 con l'introduzione di Bruna Sibille, presidente dell'Ambito Territoriale Ottimale del cuneese. Poi il direttore dell'Ato, Giuseppe Giuliano, ha illustrato ai presenti le principali caratteristiche finanziari degli scenari percorribili. "Essere oltre duecento è un grande traguardo - ha poi detto Federico Borgna, intervenuto in qualità di presidente della Provincia di Cuneo- Il dibattito è acceso dal 2006. Negli ultimi cinque anni il percorso ha subito un'accelerazione, ma la partita non si chiude stasera, al contrario oggi si parte. Sappiamo che ci sono sensibilità diverse, ma ognuno di noi rappresenta la propria comunità e va ascoltato. Abbiamo messo insieme una proposta che cerca di tenere conto di tutte le istanze, mi auguro sia approvata all'unanimità. Se così non fosse mi auguro che da domani tutti lavorino perché sia un modello di efficienza".
 
Il primo a intervenire è stato Luigi Icardi, sindaco di Santo Stefano Belbo: "A votare a favore di questa delibera mi viene male. Nei confronti di tutte le persone che hanno ben operato con il servizio misto. Imporre il modello cuneese a tutta la provincia è una forzatura. Una società pubblica risponde delle perdite. Sappiamo di essere in minoranza, ma da domani lavoriamo per i cittadini".
 
Guido Lerda, consigliere delegato del Comune di Cuneo ha controbattuto a Icardi: "Se facessimo una gara è del tutto evidente che ci ritroveremmo con un gestore che arriva da chissà dove, magari da Parigi o Berlino. Il sistema misto nella gestione del ciclo idrico non funziona".

In seguito è intervenuto Mariano Marello, sindaco di Alba, fervente sostenitore della gestione pubblica: "Una scelta per i nostri figli e per i nostri nipoti. Oggi dobbiamo aprire un nuovo pezzo di strada. È stato un dibattito inquinato, non sereno".

Roberta Barbero, sindaco di Marene e rappresentante del Saviglianese è entrata a gamba tesa nel dibattito: "Avevamo chiesto di spostare la data per analizzare i dati, ma questi non sono stati consegnati. Era stato detto di voler ricercare l'unanimità, ma non si è tradotto in realtà. Non ci sto a votare al buio, come sindaco uscente non mi prendo questa responsabilità". Poi la stoccata finale: "Mi auguro che questa società non diventi una fabbrica di poltrone per chi è qui oggi"

Roberto Colombero, sindaco di Canosio, non le ha mandate a dire: 'La mancanza di informazione strumentale, i dati ci sono'. Paolo Adriano, sindaco di Mondovì: "Secondo noi il modello è quello consortile in house. Importante ragionare sulle regole del gioco". Gianbattista Fossati, sindaco di Sambuco: "Facciamo funzionare bene il pubblico". L'assemblea si è conclusa con la votazione, terminata intorno alle 19. Erano presenti 188 comuni su 250, in rappresentanza di oltre il 90 per cento della popolazione.

Notizie interessanti:

Vedi altro