In provincia di Cuneo mancano pediatri. In generale, la situazione in Piemonte risulta particolarmente critica: nel rapporto tra numero di medici e numero di pazienti sei delle dieci peggiori province in Italia sono piemontesi (si salvano solo Biella e il Verbano Cusio-Ossola), con Asti ad aggiudarsi il poco invidiabile titolo di “maglia nera” con un pediatra ogni 1.813 bambini in età 0-15 anni. Nella Granda, invece, i dati si assestano a un pediatra ogni 1.331 bambini, anziché uno ogni 800 come prevede la normativa: numeri che fanno di Cuneo la sesta peggior provincia italiana. 

 

I dati emergono dallo studio realizzato da “Cittadinanza Attiva” sui “Bisogni di salute delle aree interne, tra desertificazione sanitaria e Pnrr”. La ricerca si basa su dati rilasciati dal Ministero della Salute nel 2020: visto l’aggravarsi della carenza di personale in sanità negli ultimi due anni, insomma, la situazione reale potrebbe essere anche peggiore di quella descritta.

 

La top ten, come detto, è “dominata” dal Piemonte, ma in generale è il nord Italia a riportare numeri peggiori: oltre ad Asti, Novara, Vercelli, Cuneo, Torino ed Alessandria a completare le prime dieci posizioni sono Brescia, Bolzano, Perugia e Udine.

 

Va meglio per quanto riguarda i dati relativi ai medici di famiglia, con il Piemonte che non ha rappresentanti nelle prime posizioni di una classifica che vede Bolzano (un medico ogni 1.539 pazienti), Bergamo (uno ogni 1.517) e Brescia (uno ogni 1.516) a far registrare le situazioni peggiori. In Piemonte è Novara ad avere il rapporto peggiore (un medico ogni 1.384 pazienti), Cuneo è terza (uno ogni 1.339). Anche in questo caso al nord le situazioni più critiche: dopo le prime tre, già citate, ci sono Treviso, Trento, Pordenone, Verona, Imperia, Milano e Parma.

 

La provincia di Cuneo risulta invece la migliore in Piemonte per il numero di ginecologi ospedalieri (uno ogni 4.196 pazienti). Il report riporta poi i dati relativi ai cardiologi ospedalieri (uno ogni 8.078 pazienti, quinta provincia in Piemonte) e ai farmacisti ospedalieri (uno ogni 36.632 pazienti, sesta provincia in Piemonte).