Bambini e ragazzi sono appena tornati sui banchi di scuola e in molti Istituti si riattiva il servizio delle mense, oggetto di discussione tra i genitori. Più di 1 italiano su 4 - secondo un’indagine Coldiretti/Ixè - valuta negativamente i pasti serviti nelle mense scolastiche, dove si stima ne vengano consumati 380 milioni all’anno per due milioni e mezzo di studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo. I dubbi riguardano in particolare la qualità dei prodotti offerti: il 71% degli italiani chiede che le mense offrano cibi più sani, mentre solo il 12% ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.
Per assicurare il miglior rapporto qualità/prezzo, ma anche per educare le nuove generazioni ad un’alimentazione sana, Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi a Km zero che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali è più elevato il rischio di frodi e sofisticazioni. Nella Granda sono oltre 40 le mense che le aziende agricole di Coldiretti Cuneo servono, all’interno di scuole ma anche di asili, case di riposo ed ospedali, per un fatturato complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro all’anno.
I prodotti richiesti per le mense vanno dalla carne bovina, suina e avicunicola al latte, dai formaggi al pane, dagli yogurt all’ortofrutta sia fresca che di IV gamma, ossia già lavata e confezionata. “Tra le nostre priorità per l’agroalimentare cuneese, inserite nel decalogo che il Governatore Cirio si è impegnato a concretizzare in campagna elettorale, c’è la necessità di incentivare l’utilizzo di prodotti agricoli locali nelle filiere agroalimentari, nella ristorazione collettiva, nelle scuole, nelle attività turistiche e di pubblico esercizio” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo. “L’obiettivo - spiega Moncalvo - è formare consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione, della qualità e della stagionalità dei prodotti Made in Cuneo e fermare il consumo di cibo spazzatura”.