Il Governo ha approvato l’ordine del giorno presentato dall’onorevole di Fratelli d’Italia Monica Ciaburro che ha richiesto l’impegno di predisporre - nel primo provvedimento utile - lo stanziamento dei fondi necessari per i lavori delle opere infrastrutturali, essenziali per la vivibilità e la viabilità nel territorio della Valle Stura.
“Quello che ho chiesto - spiega l’onorevole Ciaburro, sindaco di Argentera - è l’impegno di governo per realizzare la variante di Demonte, estesa a tutto il tragitto del percorso Aisone-Vinadio, per il quale vi sono già progettualità approvate in attesa di essere eseguite”.
Nell’ordine del giorno l’onorevole cuneese ha chiesto anche l’impegno del Governo per dare il via ai lavori per l’installazione di paravalanghe sul tracciato della Strada Statale della Maddalena, nonché l’avvio dei lavori per l’opera di raddoppio del Ponte dell’Olla, anche in ottica di potenziamento della SS21.
Il documento è stato presentato in aula durante la discussione e approvazione del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, il testo che, tra l’altro, disciplina anche il sostegno allo sviluppo infrastrutturale della Nazione.
Nell’ordine del giorno l’onorevole Ciaburro ha ricordato i vari passaggi precedenti che riguardano queste opere, facendo il punto della situazione. Si legge quindi, che “la Regione Piemonte e la Provincia di Cuneo, in virtù della vicinanza territoriale con la Francia e data l’enorme forza del tessuto economico locale, rappresentano un’area altamente strategica per lo sviluppo del Paese. La Strada Statale 21 della Maddalena SS21 è un’importante arteria viaria per il Piemonte, in quanto secondo collegamento internazionale con la Francia dopo il traforo del Frejus, passando per il Colle della Maddalena, andando a legare il Comune di Cuneo con quello francese di Gap (situato in Provenza), attraversando i Comuni di Aisone, Demonte, Gaiola e Vinadio. Tra le varie infrastrutture facenti parte della SS21 figura anche il Ponte dell’Olla, unico passaggio per l’ingresso e l’uscita della Valle Stura, concepito, progettato e realizzato in un’epoca storica in cui vi era prevalentemente un transito di carri e piccole autovetture, sostituito dall’attuale traffico di oltre un migliaio di pesanti autoarticolati al giorno, che ha messo in grave difficoltà la tenuta dell’opera. Come naturale conseguenza di un tale livello di carico sopportato dall'infrastruttura, sono ormai evidenti da anni segnali di peggioramento statico delle condizioni strutturali del ponte, aggravati da numerose segnalazioni di cedimenti e crolli legati alla struttura, tali per cui l'intervento di manutenzione pianificato dall’ ANAS, di risanamento conservativo, appare chiaramente insufficiente a rispondere alle criticità dell'infrastruttura e del nuovo carico a cui questa si trova sottoposta.
Considerando la fragile tenuta e le potenziali ricadute economiche, sociali ed ambientali sul territorio nel caso di eventuali danni alla viabilità offerta dalla SS21, ANAS ha approvato nel 2008 il progetto per una variante, organizzato in tre lotti differenti di cui il primo, la Variante di Demonte, era inserito nel contratto di programma ANAS 2007-2011, con previsione di appaltabilità nel 2009. L’opera ha visto successive riconferme sia nel contratto di programma MIT-ANAS 2016-2020, sia con il parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, col parere n. 39 del 21 giugno 2018, a cui è seguito l’avvio della valutazione d’impatto ambientale (VIA) con relativo avviso pubblico. Nonostante le varie riconferme all’opera, l’intero progetto è ancora fermo in quanto, in data 27 settembre 2019, ha ricevuto parere tecnico istruttorio negativo da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (oggi Ministero della cultura), con riferimento a possibili interferenze tra la realizzazione di una galleria di esodo sotto la “Collina del Podio” e la conservazione dei presunti resti del “Forte della Consolata”, mettendo in stallo l'intera opera. Il 25 novembre 2019, ANAS ha richiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri di dirimere la controversia tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l’allora Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, in modo da poter finalmente avviare il progetto. Sul punto, l'attuale Presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, ed il relativo Assessore regionale ai trasporti, Marco Gabusi, hanno incontrato le autorità di ANAS, la quale ha confermato di essere pronta a dare inizio ai lavori di costruzione della variante, la quale è peraltro già finanziata. Considerata anche la chiusura totale del traforo del Monte Bianco per 9 settimane consecutive per regolari interventi manutentivi, la cui programmazione è stata per lungo tempo nota, l’intensità del traffico legata alla SS21 è destinato ad aumentare, così come lo stress sulle opere esistenti, sulle Comunità ed i Comuni, con ripercussioni sulla qualità della rete logistica e di come questa collimi con le esigenze del territorio. Occorre inoltre ricordare come Colle della Maddalena sia sottoposto a frequenti interventi di chiusura a causa del maltempo, in quanto poche nevicate per portare alla chiusura della circolazione per via dei vari rischi in termini di sicurezza. In tal senso, uno degli episodi più gravi di chiusura risale al 2014, dove la chiusura del transito per 50 giorni ha portato sull’orlo del collasso economico l’intera provincia di Cuneo.
L’interruzione della viabilità della SS21 nel Colle della Maddalena, infatti, avviene proprio per i numerosi rischi di valanghe riscontrati sul territorio, rischi per i quali è necessario ed improcrastinabile un intervento di installazione di paravalanghe su tutta l’infrastruttura. Intervenendo contro questi profili di rischio ANAS ha realizzato un progetto preliminare per l’installazione di paravalanghe, per una spesa totale di 20 milioni di euro, ma tale progetto non è mai stato recuperato dall’ente ed è ad oggi totalmente sospeso, necessitando una quanta più sollecita ripresa”.