CUNEO - Nelle regioni del nord i morti di marzo quasi raddoppiati rispetto alla media 2015-2019

Il rapporto di Istat e ISS sulla mortalità complessiva: in Piemonte nel terzo mese dell’anno aumento del 47 per cento dei decessi. In provincia di Bergamo +568 per cento

a.d. 04/05/2020 15:06

Tra il 20 febbraio e il 31 marzo 2020 nel Nord Italia si sono registrati complessivamente 56.402 decessi: la media dello stesso periodo per quanto riguarda gli anni tra il 2015 e il 2019 era stata di 32.491 morti. La statistica dell’anno in corso, quindi, riporta di una mortalità quasi raddoppiata, aumentata del 94,9% rispetto alla media degli anni precedenti. E’ quanto emerge dal rapporto pubblicato dall’Istat e dall’Istituto Superiore della Sanità oggi, lunedì 4 maggio, relativo ai primi tre mesi del 2020: le statistiche si basano sui dati di 6.866 Comuni italiani (l’87% del totale, 7.904) per un campione pari all’86% della popolazione residente del paese. Una base decisamente ampia, che permette di avere un quadro attendibile dell’impatto del Coronavirus sulla mortalità in Italia: un quadro che per quanto riguarda le zone colpite con più violenza dalla pandemia si presenta decisamente drammatico, ben oltre i numeri ufficiali dei casi riscontrati e dei decessi riconducibili al Covid-19. E’ infatti altamente probabile, visti i numeri emersi nel rapporto, che molti tra i deceduti non rientrino nelle statistiche ufficiali dell’emergenza Coronavirus solo perché non sottoposti a tampone. 
 
Di seguito alcuni dei dati più rilevanti. Considerando il mese di marzo, si osserva a livello medio nazionale una crescita del 49,4% dei decessi complessivi. Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi a livello nazionale passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L’eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).  A causa della forte concentrazione del fenomeno nel nord del paese, i dati a livello medio nazionale “appiattiscono” però la dimensione dell’impatto della epidemia di Covid-19 sulla mortalità totale. Sono invece i numeri relativi alle province più colpite a risultare particolarmente allarmanti ed emblematici dell’impatto della pandemia. Queste quelle che hanno registrato i maggiori incrementi percentuali dei decessi complessivi nel mese di marzo 2020 rispetto alla media 2015-2019: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%).
 
Per quanto riguarda il Piemonte, nel periodo tra il 20 febbraio e il 31 marzo 2020, quello di maggior violenza della pandemia, si sono registrati 7.859 decessi: la media 2015-2019 dello stesso periodo era stata di 5.747 morti. L’aumento percentuale dei decessi nel solo mese di marzo è stato del 47%. Quest’ultimo dato risulta particolarmente impressionante in Lombardia, con un aumento del 185% dei decessi. 
 
La provincia di Cuneo a gennaio e febbraio ha riscontrato una diminuzione dei decessi del 7,1% rispetto alla media 2015-2019 dello stesso periodo, per poi far registrare un aumento del 26,8% a marzo: 884 i morti del 2020 tra il 20 febbraio e il 31 marzo, contro i 740 di media dei quattro anni precedenti nello stesso periodo.
 
Lo studio pubblicato da Istat e ISS è disponibile a questo link.
 

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