“Il servizio reso dall'ufficio comunale attua in pieno il principio di "Pietas. Con questo termine non intendiamo ‘Pietà’ ma il rispetto del defunto e della sua famiglia, che si attua in questi rari casi (circa 3 ogni anno) con un rigoroso procedimento amministrativo”: lo dichiara l’assessore ai Funebri del Comune di Cuneo Luca Serale, intervenendo nella vicenda che riguarda la sepoltura di Angelo Caliò.
Caliò,
deceduto in condizioni di indigenza undici giorni fa, era molto conosciuto a Cuneo perché per anni aveva occupato con i suoi cani i gradini della filiale Bper (ex Carige) di corso Nizza. Riceveva piccole offerte dai passanti e si incaricava anche di tenere pulito quel tratto di portici.
Ora si attende di celebrare il suo funerale, posto che la convivente è impossibilitata a provvedere alle spese. Si è appreso però che il defunto aveva dei figli e le autorità stanno lavorando per rintracciarli:
“L’attesa per i funerali - spiega Serale -
non dipende da tempistiche di gestione ma dal rapido reperimento o meno degli eredi. Non si tratta neppure di una questione economica: il Consiglio Comunale ha sempre approvato gli stanziamenti destinati all'Ufficio Funebri, sufficienti per liquidare le somme necessarie allo svolgimento dei funerali di defunti in condizioni di accertata indigenza. Inoltre, nel caso in cui la compagna decida di non tenere i suoi cani, saranno affidati al Servizio di Tutela Animali del Comune. Auspichiamo di risolvere la questione entro pochi giorni, per poter dare così una degna sepoltura al defunto”.
Se tale condizione di irrintracciabilità degli eredi dovesse persistere, in ogni caso, il Comune affiderà la salma ad una ditta di onoranze funebri per procedere con le esequie, facendosi carico di tutte le spese.
Il regolamento prevede infatti che l’amministrazione si faccia carico delle spese dei funerali dei residenti in Cuneo, in condizioni di estrema (ed accertata) indigenza al momento del decesso, ossia “in presenza di una condizione economica inferiore al minimo vitale al momento del decesso, stabilito da un valore ISEE minore o uguale a € 6.000”. Il Comune si fa carico inoltre delle spese per il funerale di coloro per i quali vi è il disinteresse da parte dei famigliari. Questo stato può essere manifestato con una dichiarazione sottoscritta da tutti i famigliari, oppure con l’assenza, entro quindici giorni dal decesso, da parte di chiunque, di “comportamenti e attività necessarie per provvedere alla sepoltura”. Decorsi i termini, in mancanza di notizie da parte di chiunque volte a farsi carico della sepoltura (“ciò avviene veramente molto raramente”, fa notare l’ufficio competente), l’Ufficio Funebri provvede con determina dirigenziale ad affidare il funerale all'impresa convenzionata di turno, salvo poi rivalersi su eredi o sull’eredità giacente, sulla base delle informazioni acquisite dagli enti interpellati. Nel caso in cui il Comune anticipi le spese delle esequie e successivamente gli eredi si palesino, questi dovranno in forma scritta manifestare o meno l’interesse a sostenere le spese e a ricevere l’eredità del defunto.
“La ricerca di parenti e la comunicazione a loro del decesso del familiare - precisa il Comune - sono una forma di rispetto verso coloro che, in vita e per motivi sconosciuti all'ufficio, hanno talvolta scelto di far perdere le loro tracce o di ridurre se non eliminare i contatti diretti con il resto della famiglia. Altrettanto importante è l'acquisizione dai familiari delle volontà del defunto in merito al funerale, all'inumazione o alla tumulazione ed eventuale cremazione”. I casi di defunti rimasti in cella frigorifera per più di quattro settimane, si fa ancora presente, “si riferiscono a procedimenti amministrativi che non hanno potuto svolgersi nei tempi previsti, ma non per l’inerzia del Comune”.