CUNEO - “Nessun minore viene allontanato dalla famiglia per motivi economici”

Nel Consiglio comunale di Cuneo la discussione sugli affidi, a partire dal caso dei quattro fratellini. Sono 677 i bambini in carico ai servizi sociali, di cui 415 stranieri

Andrea Cascioli 30/05/2021 08:45

 
Si è discusso anche del tema delicato degli affidi nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Cuneo. A dare la stura al dibattito, già affrontato due anni fa all’indomani dell’inchiesta giudiziaria sul “sistema Bibbiano”, un’interpellanza del capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Garnero, che chiedeva lumi sul caso dei quattro fratelli allontanati dal nucleo familiare nel luglio scorso.
 
La vicenda, che ha avuto una vasta eco mediatica e politica, riguarda una famiglia residente in un comune dell’hinterland cuneese e trae origine da una causa di separazione avviata nel 2018: il giudice aveva disposto all’epoca la custodia congiunta dei figli, con affidamento prevalente alla madre. Nel 2019 la donna aveva denunciato l’ex marito accusandolo di abusi sessuali ai danni di tre dei quattro bambini. A seguito di una perizia disposta dall’autorità giudiziaria anche la mamma era stata giudicata non più idonea alla custodia dei minori, i quali erano stati affidati dapprima ai nonni paterni e poi - a causa di sopravvenute problematiche nel rapporto con loro - inviati in tre diverse comunità (la più piccola è stata accolta invece da una famiglia affidataria). Lo scorso marzo è stato disposto che i due figli più grandi, oggi di 16 e 14 anni, tornassero dalla madre in attesa di ulteriori valutazioni.
 
Sebbene la questione sia tuttora sub iudice si tratterebbe di “un caso emblematico”, secondo il consigliere di Fratelli d’Italia: “La misura dell’allontanamento dovrebbe attuarsi soltanto laddove plurimi interventi di prevenzione, sostegno e cura, attuabili dai servizi sociali nei confronti dei nuclei familiari ‘a rischio’, non siano stati sufficienti a rimuovere le cause che impediscono l’esercizio adeguato delle funzioni educative e di cura, da parte dei genitori, nei confronti dei loro figli”. Citando una recente indagine conoscitiva promossa dal suo partito Garnero osserva che “le statistiche ci dicono che circa il 70/80% di bambini oggetto di provvedimenti non avrebbero dovuto essere allontanati dalle proprie famiglie” e ricorda come “solo nell’anno 2019 sono stati più di 25 i casi giudiziari che hanno riguardato allontanamenti di minori”. Controversie originate a suo dire dalla “mancanza di centralità del minore” e dal degrado socio-economico: “Spesso la povertà è la prima causa di allontanamento dei minori dai genitori, che hanno la sola colpa di non poter provvedere a loro”.
 
L’assessore alle Politiche sociali Patrizia Manassero dal canto suo respinge con forza questa affermazione: “La difficoltà economica dei genitori non è mai motivo di allontanamento di un minore: l’allontanamento arriva dopo che le misure messe in campo non hanno portato beneficio”. Il Consorzio socioassistenziale ha in carico 677 minori nel comune di Cuneo, di cui 415 stranieri: nel dettaglio ci sono 95 minori disabili di cui 46 stranieri, 21 interessati dall’affidamento etero familiare, 27 dall’affidamento familiare, 29 in affiancamento, 14 in comunità per minori, 16 in comunità mamma bambino.
 
Tra i ventisette minori in affidamento familiare nel 2020 si contano 14 stranieri, 4 disabili e 3 adottabili: altri 21 come si è detto sono andati in affidamento extrafamiliare, cioè sono stati allontanati dal nucleo di origine. Su tutto il territorio sono state messe in opera 1092 misure (alcuni minori sono interessati da più di un provvedimento). Alla prevenzione degli allontanamenti, ricorda l’assessore, “è stata dedicata una parte consistente di un progetto regionale Wecare che prevedeva il rafforzamento della presenza di operatori all’interno del nucleo familiare: ciò ha portato a risultati importanti nella sperimentazione su nove nuclei”.

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