Solo due giorni fa il primo cittadino buschese aveva lamentato la mancata condivisione da parte delle autorità dei criteri di redistribuzione dei braccianti, nessuno dei quali - a quanto risulta - lavora per aziende del territorio buschese:
“Perché alcuni paesi della frutta vicini a noi non si sono visti recapitare un buon numero di lavoratori come è stato fatto con Busca?” aveva domandato Gallo. Alle sue osservazioni ha risposto a stretto giro (pur senza fare nomi) il questore di Cuneo
Emanuele Ricifari, parlando di
“un’assordante assenza di alcuni sindaci” di fronte all’
emergenza abitativa degli stagionali.
Ora è di nuovo Gallo a prendere la parola a seguito delle dichiarazioni del capogruppo della minoranza Eros Pessina, il quale dal canto suo paventa la possibilità che l’alloggiamento degli immigrati in tenda nel pieno centro di Busca possa rappresentare “una bomba sanitaria per la città intera”. Con un post su Facebook, Gallo ha replicato ricostruendo la dinamica dei fatti a partire dallo sgombero di Villa Aliberti: “Nella mattinata di giovedì 2 luglio verso le ore 11,00 ci sono stati consegnati dalle forze dell’ordine, presso il Comune venti ragazzi che la Polizia municipale ha provveduto ad identificare. Tutti hanno documenti regolari, ma nessuno al momento ha contratti di lavoro. Spiazzati da un’operazione non concordata con gli enti locali (ci era stato detto che ci avrebbero portato dei lavoratori con regolare contratto presso aziende buschesi) abbiamo provveduto ad un ricovero immediato presso il cortile interno del Municipio. Successivamente abbiamo ricevuto disponibilità a collaborare dal mondo del volontariato buschese Protezione civile, Croce Rossa, Sai, Caritas e Parrocchia di Busca”.
Nel frattempo, prosegue il sindaco, “abbiamo iniziato una verifica delle strutture ed aree comunali e nella giornata di venerdì, anche tenendo conto delle procedure sanitarie emergenza Covid, abbiamo individuato come sistemazione provvisoria l’area fluviale lungo il Maira”.
L’Ufficio tecnico e la protezione civile comunale hanno quindi fatto montare un box per i servizi igienici, un allacciamento elettrico e un tendone. Nella mattinata di sabato sono state consegnate le tende individuali e trasferiti gli occupanti. Un mediatore dei servizi sociali ha avviato contatti con aziende locali per facilitare la collocazione lavorativa nel settore della frutta.
“L’allestimento del campo - spiega Gallo - è quindi provvisorio in attesa di evoluzioni, speriamo tempestive, che non dipendono dal nostro Comune. Nei prossimi giorni continueremo a lavorare per dare una risposta su questi problemi coinvolgendo anche le aziende agricole locali. Ringrazio quindi Pessina per la disponibilità a collaborare, anche se non sono per niente d’accordo su alcune sue affermazioni. Se ha proposte concrete di locali e siti, immediatamente disponibili, potrà farlo già nella conferenza dei capigruppo che verrà riunita la prossima settimana”.
Dal vertice dell’amministrazione comunale viene infine una rassicurazione sulle preoccupazioni legate al Covid: “Tutti i ragazzi sono stati monitorati e continueranno ad esserlo. Parlare di ‘bomba sanitaria’ o ‘situazione non accettabile dal punto di vista umano e igienico’ può essere un perfetto e puntuale slogan politico che crea tuttavia un allarmismo in questo momento del tutto ingiustificato. Chi ha responsabilità di governo deve agire in tempi rapidi e con le norme imposte. In 48 ore abbiamo dato una prima risposta su un’emergenza di cui non abbiamo alcuna responsabilità. Sicuramente non perfetta, ma concreta. Concludo dicendo che stiamo lavorando quotidianamente e costantemente con gli altri Comuni del distretto della frutta, uniti, compatti e decisi a chiedere delle soluzioni alla Autorità preposte a gestire questa emergenza”.