Dopo le bollette a 28 giorni ci mancava anche questa: le morosità spalmate nella bolletta degli utenti in regola con i pagamenti dell’energia. Il conto economico indica una cifra di 200 milioni di euro, ma stime più accurate dicono che potrebbe superare il miliardo, cioè il totale complessivo delle morosità rivendicate dalle società elettriche.
Immediata la presa di posizione di Confartigianato Imprese Cuneo, che definisce fortemente ingiusta tale disposizione e ne chiede l’annullamento. «L’Autorità per l’Energia ci ripensi. È inaccettabile la decisione di far pagare ai consumatori in regola gli oneri di sistema non riscossi dai clienti morosi. Si tratta di una scelta iniqua, che deresponsabilizza l’intera filiera energetica e danneggia le dinamiche concorrenziali del mercato».
Questa la posizione espressa da Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo in merito alla delibera dell’Autorità per l’Energia (attualmente in fase di consultazione) per socializzare una quota degli oneri di sistema che i venditori di energia non hanno incassato per morosità dei clienti.
I cosiddetti oneri di sistema rappresentano il 19% della bolletta e contengono una molteplicità di voci: messa in sicurezza del nucleare, incentivi alle fonti rinnovabili, promozione dell’efficienza energetica, agevolazioni per la rete ferroviaria, sostegno alla ricerca, agevolazioni agli energivori e
oneri per il bonus elettrico. «Perché – chiede Crosetto - i clienti che rispettano i propri obblighi contrattuali dovrebbero accollarsi gli oneri di sistema di chi non paga? Se le società di vendita di energia falliscono non vi è forse anche una responsabilità di chi doveva vigilare? E se le imprese non sono in grado di valutare efficacemente la serietà dei propri clienti perché i costi di queste manchevolezze devono essere pagati da chi non ne è responsabile?
Risultano quindi incomprensibili le ragioni dell’Autorità alla quale chiediamo di “tornare sui suoi passi, ritirare la consultazione sul meccanismo di riconoscimento degli oneri di sistema non riscossi ai venditori e di convocare al più presto tutti gli operatori del mercato dell’energia. Dopo le agevolazioni concesse agli energivori, non sono accettabili ulteriori balzelli che trasformano le bollette delle piccole imprese in strumenti per ‘fare cassa’ e compensare inefficienze in attività di legislazione, regolazione e controllo».