CUNEO - “No alla risoluzione anti-gender”: il sit-in di Arcigay GrandaQueer a Cuneo

Per i promotori della protesta si “vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, tacciandola di essere espressione di una fantomatica ‘ideologia gender”

Redazione 25/09/2024 17:35

Cuneo si mobilita contro l’approvazione della risoluzione anti-gender del leghista Sasso. Mercoledì 25 settembre alle ore 18,30 presso Largo Audiffredi si terrà un sit-in di protesta promosso da Tocca a Noi e Arcigay GrandaQueer per sostenere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. “Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti alla deriva illiberale e antidemocratica dell’Italia al tempo del Governo Meloni - spiegano le realtà organizzatrici - sentiamo il dovere e l’urgenza di reagire ed opporci con fermezza all’approvazione della risoluzione Sasso (Lega) che vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, tacciandola di essere espressione di una fantomatica ed inesistente ‘ideologia gender’”.
 
Il sit-in coinvolgerà associazioni e collettivi, insegnanti e comunità studentesca, forze progressiste ed esponenti delle istituzioni anche in tante altre città: “Il messaggio è ovunque lo stesso: la scuola che libera tutti è una scuola dove non c’è posto per i pregiudizi sessisti, razzisti, omolesbobitransfobici e abilisti. È una scuola che si fa comunità educante e spazio sicuro per tutte le persone che la attraversano; una scuola che condanna e rifiuta l’odio e la discriminazione”.
 
“Scendiamo in piazza anche per chiedere alle istituzioni di assumere un impegno concreto a sostegno dei progetti di educazione sessuale e affettiva nelle scuole che la risoluzione Sasso vuole mettere al bando, perché al contrario, rappresentano uno strumento indispensabile per la prevenzione e di contrasto al bullismo e alla violenza patriarcale, un presidio fondamentale per la tutela della salute riproduttiva e sessuale e per l’educazione al consenso - concludono le realtà organizzatrici - la risoluzione Sasso è solo l’anticamera di una legge anti-LGBTQIA+* che avvicina l’Italia a Paesi illiberali, antidemocratici e responsabili di numerose violazioni dei diritti umani come l’Ungheria di Orbán e la Russia di Putin. Ecco perché non possiamo stare a guardare, c’è bisogno di fare fronte unitario con quella maggioranza silenziosa che in questo momento non decide, ma sta dalla nostra parte. A tutte queste persone chiediamo di unirsi a noi e di non lasciarci soli”.
 
Le realtà che vogliono partecipare all’iniziativa possono scaricare il Manifesto “SCUOLA LIBERA TUTT3. Per una educazione affettiva e sessuale” e compilare il form di adesione. Tutte le città che hanno aderito sono online su questo sito.

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