CUNEO - 'Non chiediamo ristori, ma di poter lavorare': la protesta dei lavoratori del mondo sportivo

Venerdì 30 ottobre alle ore 15 in piazza Galimberti l'iniziativa contro il Dpcm che ha imposto la chiusura di palestre e piscine

a.d. 28/10/2020 13:05

Venerdì 30 ottobre alle ore 15, in piazza Galimberti a Cuneo, gli operatori del settore sportivo si ritroveranno per manifestare contro i provvedimenti contenuti nell’ultimo Dpcm varato dal Governo per il contenimento dei contagi da Coronavirus, che ha imposto la chiusura di palestre e piscine e lo stop a tutti gli sport di contatto a livello dilettantistico. L’iniziativa è partita dallo studio Pilates Mar&Go di Cuneo e ha coinvolto altri operatori del settore tramite un messaggio diventato “virale” su Whatsapp.
 
Si legge nel testo: “Il nostro è un mondo eterogeneo, fatto di associazioni, circoli, società, studi, partite IVA. Ma al di là dell’inquadramento e della disciplina che ciascuno di noi insegna e pratica, lavoriamo tutti con la stessa passione e la medesima finalità: aiutare il prossimo a stare bene, nel corpo e nella mente. Perché il movimento in tutte le sue forme è salute”.
 
Venerdì a Cuneo scenderà in piazza l’amarezza di un settore che dopo sforzi e investimenti per adeguarsi alle norme di sicurezza è stato costretto a fermarsi di nuovo: “Oggi, dopo esserci adeguati ai protocolli e ad ogni regola, dopo aver sanificato, igienizzato, scannerizzato, tracciato, spalmato le lezioni raddoppiando le ore di lavoro, ci sentiamo dire che siamo ‘non essenziali’, in una parola sacrificabili e che dobbiamo quindi sospendere le nostre attività, in virtù di quali dati epidemiologici non ci è dato sapere. Noi non abbiamo chiesto ristori economici, noi abbiamo solo chiesto di poter lavorare, in sicurezza e tra mille difficoltà. Perché è di sport che viviamo. È arrivato il tempo di scendere in piazza, in tutte le piazze, nel pieno rispetto del distanziamento e della protesta pacifica, muniti soltanto della nostra divisa quotidiana, di un cartello e della mascherina. È arrivato il tempo di essere resilienti e proattivi. È arrivato il tempo di dire NO. Noi non molliamo”.
 
Il messaggio si chiude con un appello a manifestare nel rispetto delle norme di sicurezza, “Distanziati, ma uniti”.

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