Riceviamo e pubblichiamo.
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e anche quest’anno continua senza tregua la serie di femminicidi che sembra non finire mai. Non ci sono più parole. Tutto è già stato detto e ripetuto. È tempo di intervenire, con più attenzione, con più convinzione, con più prevenzione, con provvedimenti legali e strutturali. Non si tratta di emergenza, il problema è strutturale, impone una presenza sistematica delle istituzioni, di cultura, di sensibilità, di educazione. Non credete che se si parlasse di “uominicidio” si sarebbe già trovato il modo di intervenire per trovare una soluzione?
Elly Schlein, segretaria del PD, si è rivolta così a Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio in carica: “Almeno sul contrasto a questa mattanza di donne e di ragazze, lasciamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti al Paese. Non basta la repressione se non si fa prevenzione. Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia”. E lo si faccia ascoltando quelle scuole che da sempre sono impegnate su questo fronte.
La mia fiducia nella prima donna Presidente del Consiglio dei Ministri in Italia è pari a zero, dopo averla vista operare in questo primo anno a sostanziale sfavore delle donne, ma è giusto che si tenti ancora di convincerla ad attuare politiche a favore delle donne, di tutte le donne, visto il suo ruolo di potere attuale. In primo luogo è indispensabile il ripristino dei 17 milioni dei Fondi per la prevenzione della violenza che sono stati ridotti a 5 da questo Governo.
Aggiungo: in questi giorni, il Governo ha approvato alcune norme come il carcere per le donne incinte, o la possibilità per gli agenti di polizia di portare le armi fuori dall’orario di servizio; si va nella direzione di maggior repressione, senza alcuna misura di prevenzione. Dove si sta orientando questo Governo? Sbarre, pistole, manganelli?
Torno alle parole di Elly Schlein: “Il problema della violenza di genere è un problema maschile. Serve consapevolezza per sradicare la cultura patriarcale di cui è imbevuta la nostra società”.
E troviamo il modo di aiutare anche i genitori: “Mamme, papà, vogliamo insegnare ai nostri figli a fallire? Vogliano insegnare che essere rifiutati, allontanati, lasciati è da accettare? Non toglie nulla al valore di una persona”. Qui ho preso a prestito le parole di una psicoterapeuta che lavora a contatto coi giovani e le famiglie. Non so come chiudere questo breve scritto. Ho il cuore gonfio di tristezza. Mi rimane un ultimo appello: per proteggere le nostre figlie, educhiamo i nostri figli.
Rosita Serra
Portavoce Democratiche Cuneo