“L’80% dei ricoverati nelle nostre terapie intensive riguarda persone non vaccinate e questo, oltre a essere un pericolo per loro stesse, rappresenta un pericolo anche per la collettività, perché priva il sistema di posti letto necessari alla cura di altre patologie e mette a repentaglio il proseguimento di quella quotidianità e socialità che così faticosamente abbiamo riconquistato. Per questo vaccinarsi è fondamentale ora più che mai”: lo affermano il governatore piemontese Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, commentando i dati che preludono a un imminente passaggio della regione in zona gialla.
I dati del Report settimanale di Ministero Salute e Istituto Superiore di Sanità, che verrà validato domani pomeriggio, vedono un peggioramento sensibile rispetto agli ultimi mesi. Preoccupa in particolare il superamento della soglia del 10% per le terapie intensive e a breve anche di quella del 15% per i posti letto ordinari. Cirio ha già anticipato l’incontro con gli enti Locali e le prefetture per valutare la possibilità di anticipare l’uso della mascherina all’aperto, con una ordinanza regionale, già a partire da venerdì 24 dicembre.
Il pre-report conferma comunque, per la settimana 13-19 dicembre, anche le buone performance del sistema di tracciamento del Piemonte con una media di 3 giorni tra l’inizio dei sintomi e l’esecuzione del tampone per verificare l'eventuale positività al Covid, un tempo ben sotto la soglia massima di 5 giorni che il ministero indica come ottimale.
Due nuovi casi di variante Omicron in regione: “I tamponi antigenici riescono a individuarli”
Sempre oggi sono stati individuati in Piemonte altri due casi di variante Omicron, che salgono quindi a 4 in tutto sul territorio regionale. I casi sono stati confermati attraverso la genotipizzazione eseguita dall’Istituto di Candiolo. Si tratta di due donne, madre e figlia, conviventi della provincia di Torino. Entrambe vaccinate con due dosi, sono in buone condizioni di salute: la mamma di 55 anni è asintomatica, mentre la figlia di 20 anni è pauci-sintomatica. Le due erano risultate positive a un test antigenico rapido e al successivo test molecolare.
“Le evidenze scientifiche attuali confermano che la maggior parte dei tamponi antigenici, e in particolare quelli usati in Piemonte, individuano i casi di positività anche in presenza di variante Omicron - sottolineano il prof. Giovanni Di Perri, responsabile del Dipartimento Malattie infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino e la dott.ssa Valeria Ghisetti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia -. Infatti i test antigenici rapidi non individuano la sequenza molecolare relativa alla proteina spike (responsabile dell'identità delle diverse varianti), ma bensì la presenza della proteina nucleocapsidica (proteina N), non coinvolta quest'ultima nelle modificazioni strutturali che caratterizzano le diverse varianti. La velocità nell’individuazione dei casi di contagio è più che mai utile in questo momento di alta circolazione del virus e i test rapidi antigenici danno un contributo importante al sistema di tracciamento. Resta fondamentale, però, il senso di responsabilità di ogni cittadino nel limitare le occasioni di contagio. La prudenza deve continuare a essere la regola guida di ogni nostra azione, oggi più che mai”.
I dati della campagna vaccinale in corso
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, sono 33.555 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18). A 1.773 è stata somministrata la prima dose, a 2.094 la seconda, a 29.688 la terza. Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 7.724.187 dosi, di cui 3.084.985 come seconde e 1.208.734 come terze, corrispondenti al 97,1% di 7.951,680 finora disponibili in Piemonte.
In giornata sono arrivate 55.100 dosi di Moderna ed una fornitura straordinaria di 105.330 dosi di Pfizer over12.