Nonostante le piogge, alcuni Comuni della provincia di Cuneo presentano un deficit idrico e sono ripresi, seppur in numero minimo, i trasporti con autobotti. Lo ha comunicato l’Acda la scorsa settimana, mentre un nuovo appello, oggi, arriva dall’Ato4 Cuneese, autorità d’ambito che gestisce il ciclo idrico nella Granda.
“Dopo l’anno della grande siccità – dice il presidente Mauro Calderoni - , quest’anno con un maggio davvero piovoso abbiamo recuperato i livelli di precipitazioni, ma come diciamo da tempo questo non ci deve far abbassare la guardia”. Calderoni si riferisce a comportamenti virtuosi da parte degli utenti del servizio idrico e anche di nuove infrastrutture da decidere e progettare a livello politico. “L’attenzione – evidenzia - per l’utilizzo dell’acqua potabile, risorsa non infinita, deve sempre essere massima. Tutti noi dobbiamo abituarci a evitare gli sprechi e a consumare solamente quanto ci è strettamente necessario per usi alimentari e igienici. È un cambio epocale rispetto al passato, ma dobbiamo impegnarci per lasciare una situazione sotto controllo ai nostri figli e ai nostri nipoti”.
“Proprio per consegnare un mondo un po’ migliore alle future generazioni – aggiunge il presidente di Ato4 Cuneese – dobbiamo riuscire a essere più efficaci dal punto di vista politico: la conferenza dell’Ato riunisce amministratori locali di tutti gli schieramenti. Impegniamoci, allora, tutti in prima persona e per chiedere ai vari referenti politici in Regione ed Governo di stanziare risorse e fondi per migliorare la rete di distribuzione dell’acqua, per aumentare i bacini di raccolta, per rendere efficienti le tubazioni e per individuare con maggior facilità e velocità le perdite. Così, insieme, riusciremo a migliorare la qualità di vita degli utenti della Granda”.
Nei giorni scorsi due Comuni sono risultati in fascia arancione per quanto riguarda i deficit idrici: si tratta di Nucetto e Rossana. Altri sono in fascia gialla: Acceglio, Aisone, Demonte, Perlo, Piasco, Pietraporzio, Prazzo e Sampeyre. Acda ha effettuato quattro viaggi con autobotti per rifornire le vasche di accumulo nei paesi più a rischio.