CUNEO - ''Nonostante quello che hanno fatto il valore degli infermieri italiani non è stato riconosciuto''

La protesta del Nursind arriva a Torino con dieci camion. La richiesta è di rivedere la struttura contrattuale per valorizzare la professione

Redazione 08/06/2020 09:23

Dieci camion, lunghi dieci metri, formeranno un treno lungo cento metri che percorrerà per tutta la giornata di oggi le vie di Torino e davanti a tutti gli ospedali nella giornata di domani. "I dieci camion mostreranno su ambo i lati manifesti a vela che ricorderanno allo stato di  mantenere le promesse fatte, di onorare un impegno preso con i cittadini italiani ai quali anche ci rivolgiamo, scendendo direttamente nelle strade", spiegano Francesco Coppolella e Davide Canetti del Nursind regionale e provinciale. Il primo flash Mob organizzato dal Nursind proprio a Torino lo scorso 20 maggio ha innescato una serie di proteste della categoria infermieristica. Il Nursind , la piu’ grande rappresentanza sindacale infermieristica italiana stà portando avanti manifestazioni in molte piazze Italiane. "Non ci interessano bonus e premialità che pure sarebbero dovuti arrivare - continuano i due sindacalisti - chiediamo di poter rivedere la nostra struttura contrattuale, le nostre condizioni di lavoro per riconoscere e valorizzare la professione, garantire la tutela dei diritti che devono essere esigibili anche per noi, esigere una assistenza al cittadino sicura e dignitosa. In termini pratici, rivedere i nostri stipendi e le nostre indennità, rivedere le norme che regolano il nostro rapporto di lavoro attraverso una contrattazione separata dal comparto sanità, vista la peculiarità e la specificità della nostra professione, rivedere le dotazioni organiche e le modalità organizzative".
 
I camion partiranno da Torino porta nuova alle ore 10 per giungere in piazza Vittorio Emanule alle 10.15 da dove partiranno alle ore 10.30  per Via Po e tutte le piu’ importanti vie e piazze di Torino. "Non ci fermeremo qui, daremo degna rappresentanza agli infermieri italiani il cui valore non è mai stato riconosciuto nonostante quello che hanno fatto oggi, facevano ieri e faranno domani", concludono.
 

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