Due nuove linee vaccinali a disposizione delle aziende sono state inaugurate stamattina, venerdì 2 luglio, a Borgo San Dalmazzo, presso l’hub vaccinale di Palazzo Bertello, attivo già da diversi mesi per le vaccinazioni dei cittadini. Si tratta della terza struttura aperta da Confindustria Cuneo, dopo quelle di Cherasco e Saluzzo (nel pomeriggio l’apertura di quella di Mondovì): le linee sono state allestite con il Comune di Borgo San Dalmazzo e con la Camera di Commercio, e opereranno in collaborazione con il centro medico Bios.
Presente all’inaugurazione anche Mauro Gola, presidente di Confindustria Cuneo: “Un altro tassello importante, un’altra data storica. Penso sia importante sottolineare la responsabilità che il mondo industriale ha dimostrato a fianco delle istituzioni, mettendosi in gioco per uscire il prima possibile da questa pandemia. Prima si esce dall’emergenza sanitaria, prima otterremo la ripresa economica per la crescita dei nostri territori”.
“Questa giornata ha un significato valoriate molto alto, - ha commentato il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta - questo ex istituto grafico, che di solito ospita eventi, ora serve a dare benessere e speranza alle persone. Noi come Comune siamo fieri di esserci messi a disposizione per la cura del territorio”.
È intervenuto anche il direttore dell’Asl CN1 Giuseppe Guerra, accompagnato da Tiziana Rossini, da pochi giorni nominata direttore amministrativo dell’azienda sanitaria: “La collaborazione con Confindustria continua, - ha detto Guerra - e per noi è un elemento importante, un investimento sul tessuto sociale di questa provincia. Questa iniziativa ci serve anche come monito, per dire che la società cuneese c’è, e che questa attività deve essere anche vista come una persuasione morale verso chi rifiuta il vaccino, e sono ancora tanti. Più forze sociali intervengono e affiancano la sanità, più la campagna avrà successo”.
Per Bios era presente invece l’amministratore delegato Maddalena Moscarini: “Questo per noi è un grande impegno, ma l’interesse che la sanità pubblica ha dimostrato verso la medicina privata ci rende fieri, forse il Covid ci ha mostrato questa possibilità di collaborare. Sono strabiliata, inoltre, dal grande impegno del mondo del volontariato in questa campagna”.