Consegna del progetto aggiornato entro metà novembre, conferenza dei servizi entro gennaio, con conclusione dell’iter amministrativo e dichiarazione di pubblica utilità entro l’inizio di marzo. È questo il nuovo cronoprogramma per il nuovo ospedale di Cuneo, illustrato stamattina durante la cabina di regia organizzata in Prefettura: erano presenti tra gli altri il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, il commissario del “Santa Croce” Livio Tranchida, la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e il sindaco di Busca Marco Gallo, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl CN1.
Ad illustrare quanto accaduto negli ultimi mesi è stato il commissario Tranchida: “Abbiamo lavorato profondamente, anche nel mese di agosto, trasmettendo i nostri rilievi e i nostri pareri al proponente del progetto”. L’azienda ospedaliera, in sostanza, ha presentato al gruppo Fininc, che dovrebbe realizzare l’ospedale tramite un partenariato pubblico privato, una serie di richieste, tutte accolte: “Entro metà novembre verrà consegnato il progetto aggiornato con il nuovo piano economico finanziario. Entro la fine dell’anno concluderemo l’istruttoria trasmettendo gli atti in Regione, per avere la convocazione della conferenza dei servizi a gennaio. Il parere definitivo della Conferenza arriverà entro l’inizio di marzo, si tratta di una pratica molto corposa”.
È poi intervenuto il presidente Cirio, che ha difeso la scelta del partenariato, contestata anche negli ultimi giorni dai gruppi di minoranza cuneesi: “Altri ospedali piemontesi, ereditati dall’amministrazione precedente, sono stati realizzati con questo metodo, penso al Parco della Salute di Torino e alla Città della Salute di Novara”. Sui ritardi e lo slittamento del cronoprogramma: “Vengo da una città che per aver fatto un ospedale in un posto sbagliato (quello di Verduno, ndr) ha speso decine di milioni in più, mettendoci vent'anni. Questo ospedale dovrà durare cent'anni, i procedimenti vanno ragionati. C'è una dilazione motivata da tanti fattori, non ultimo il fatto che tutti i lavori pubblici stanno affrontando il tema dei rincari”. Durante la conferenza stampa che ha seguito la cabina di regina Cirio e Icardi hanno parlato di uno slittamento di tre mesi: si tratta in realtà di un ritardo maggiore, considerato che a febbraio scorso, durante la conferenza di intenti organizzata a Cuneo in Provincia, era stata annunciata la convocazione della Conferenza dei Servizi entro maggio.
L’ex europarlamentare albese ha poi ribadito che i fondi ex articolo 20 stanziati dalla Regione per il nuovo ospedale ammonteranno a circa 150 milioni di euro: “Ne abbiamo 750 per tutta la Regione, destiniamo a Cuneo più del 20% del totale. L’idea di usare tutta la somma a Cuneo quando dobbiamo realizzare nove nuovi ospedali è un’assurdità”. Si tira dritto anche sulla localizzazione presso l’area del Carle: “Non si discute sulla rilocalizzazione dell'ospedale, la conferenza dei sindaci si è espressa, quella è la scelta”.
Poi l’intervento dell’assessore Icardi: “C’è qualche mese di ritardo, ma voglio fare mio un detto giapponese: tutto il tempo che si spende nella programmazione e nella pianificazione rende al cubo in fase di realizzazione. Dal punto di vista della sostenibilità economica, noi inizieremo a pagare le rate per la costruzione tra qualche anno, a ospedale realizzato. Nella nostra valutazione c’è la piena sostenibilità, peraltro il nuovo ospedale permetterà significativi risparmi: non sarà il colabrodo energetico delle attuali strutture. Anche questo contribuirà alla piena sostenibilità economica. Stiamo procedendo al rinnovamento del parco dell'edilizia sanitaria piemontese, non è semplice, ci confrontiamo con un apparato burocratico tra i più complessi al mondo”. A questo proposito, a domanda su una previsione per l’apertura dei cantieri, Icardi risponde: “Siamo in Italia, questo non possiamo dirlo oggi”.
In chiusura gli interventi di Patrizia Manassero e Marco Gallo. “Come rappresentanti del territorio abbiamo chiesto tre cose: il mantenimento di alta attenzione sull'attuale struttura, con la massima tutela di quel che c’è oggi; la trasparenza massima sulla procedura in corso; l’esistenza di un piano B, con risorse dell’ex articolo 20 che possano garantire la prosecuzione del percorso in caso non si arrivi alla dichiarazione di pubblica utilità con il partenariato”. Ipotesi remota, quest’ultima, secondo Cirio, che ha però garantito che “rimangono allocate eventualmente le risorse Inail ed ex articolo 20”. Insomma, il piano B c'è, ma per ora rimane sullo sfondo. “Una giornata importante, si è fatta chiarezza, il commissario Tranchida ci ha spiegato cos'è successo in questi mesi, non ci resta che continuare a lavorare in questa direzione”, ha detto invece il sindaco di Busca.
Il prossimo 12 ottobre la Regione e il commissario Tranchida incontreranno prima i rappresentanti del Consiglio comunale e della Giunta di Cuneo (alle ore 14) e poi una delegazione dell’Assemblea dei Sindaci dell’Asl CN1 (alle 16): due incontri in cui verrà illustrato nel dettaglio il nuovo cronoprogramma presentato oggi in Prefettura. Un cronoprogramma che secondo Icardi, stavolta, non subirà più modifiche: "A marzo potremo partire con le gare".