“La sanità pubblica nel nostro Paese ha bisogno di essere rifondata e la responsabilità politica è collettiva. In questi trent'anni hanno governato tutti, ma non sempre c'è stata la sensibilità che c'è oggi. Si può dire che ci ha pensato il Covid". Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, intervenuto durante la cerimonia di inaugurazione della nuova PET dell’ospedale “Santa Croce” donata dalla Fondazione Ospedale, che si sta svolgendo stasera presso la chiesa di San Tomaso.
Il suo intervento è stata occasione anche per fare il punto della situazione relativamente alla realizzazione del nuovo ospedale: “L’inaugurazione di stasera è la testimonianza che si continua ad investire. La paura qui a Cuneo era che si trascurasse l'ospedale ‘vecchio’ proiettandosi su quello nuovo. Invece no, si continua ad investire anche sul nostro ospedale, l'hub più importante della nostra provincia".
L'iter per il nuovo ospedale, nel frattempo, va avanti: “Si procede in mezzo ai problemi di un Paese complicato come l'Italia. - ha detto Cirio - Una procedura complessa, per un ospedale che dovrà durare anche cento anni. Non mi spavento dei sei mesi in più di attesa, mi spavento se le cose vengono le cose male. Noi a Cuneo abbiamo individuato la migliore localizzazione, e non è scontato. Poi abbiamo avviato la procedura per individuare le risorse. Io penso che ospedali e scuole li debba fare lo Stato, ma non significa che non si debbano valutare alternative (il partenariato pubblico-privato, ndr). Le valutazioni hanno poi portato a seguire un percorso diverso, che avevamo comunque tenuto aperto. Negli anni i costi per realizzare le opere pubbliche sono saliti. Servivano più risorse. Il cronoprogramma prevede che entro l'anno sarà bandita gara per progettazione. Abbiamo stanziato 20 milioni, tra risorse regionali e statali, per la progettazione. Abbiamo sempre comunicato con trasparenza anche le difficoltà. Restiamo uniti e lavoriamo insieme”.