Cuneo, parafrasando Troisi, ricomincia da due. Tanti quanti sono gli anni persi per valutare e bocciare la proposta di partenariato pubblico-privato per l’ospedale presentato, nella primavera del 2022, dalla Inc di
Matterino Dogliani:
“Quando un privato presenta una proposta di partenariato è d’obbligo valutarla e questo, seppur con tempistiche molto faticose, è stato fatto” precisa la sindaca di Cuneo
Patrizia Manassero, in apertura di una seduta consiliare dedicata soprattutto a riferire sulle novità di cui l’assessore regionale
Federico Riboldi ha dato conto nel pomeriggio.
Il passaggio dall’ipotesi di finanziamento privato a quello dell’Inail, ormai ufficiale, comporta l’obbligo di ripartire da capo con la progettazione. L’auspicio, dice la sindaca, è che “si riparta con un’impronta caratterizzata dalla massima trasparenza e condivisione, anche a partire dal tema della viabilità”. Tema di competenza strettamente comunale, questo, su cui il partenariato era carente: nel nuovo bando di progettazione, reclama la prima cittadina di Cuneo, “anche la viabilità sia tenuta in conto fin da subito e non dopo, in maniera accidentale”. Serve più collegialità, chiedono in coro i rappresentanti del territorio: “Un confronto con l’assemblea dei sindaci non c’è mai stato: questo ci è stato garantito entro un mese”. Ci saranno un tavolo tecnico e uno politico che coinvolgeranno da subito il Comune di Cuneo.
Nel frattempo, qualcosa deve muoversi anche sul fronte dei terreni: “L’utilizzo dei fondi Inail richiede che siano presenti il progetto e la disponibilità dei terreni da trasferire. Con una serie di provvedimenti l’azienda ospedaliera provvederà all’esproprio e alla regolazione di tutte le questioni sui terreni”. Entro un mese è previsto il primo appuntamento dei sindaci con la direzione ospedaliera, per conoscere gli sviluppi del percorso: “Ho detto all’assessore che per costruire un ospedale ci va testa e tempo: se nessuno era innamorato del Ppp, va considerato che, per forza di cose, si riparte da zero. Sarà necessario, cioè, rifare tutta la progettazione e ricalibrare il progetto, ma, ci è stato assicurato, si lavorerà sulla base delle conoscenze acquisite in questi mesi”.
Un accenno, infine, al tema dei tempi, oggi come ieri il più incerto: “Il nuovo cronoprogramma provvisorio, che ci è stato mostrato, è apparso ancora una volta molto ottimistico. Aspetteremo un cronoprogramma più realistico che monitoreremo con attenzione”.