La conferenza dei servizi per il nuovo ospedale di Cuneo non ha più una data certa. Lo conferma l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, rispondendo alle domande della stampa a margine della conferenza convocata alla Crusà Neira di Savigliano, per fare il punto sui progetti di edilizia sanitaria.
“Quando arriverà? In questo momento non so dirlo. Sono in corso trattative per modificare il progetto nel senso che ci è stato richiesto dai nostri advisor”, spiega l’ex sindaco di Santo Stefano Belbo. La conferenza dei servizi è il primo passaggio “ufficiale” nell’iter amministrativo per la costruzione di quello che dovrà essere il nuovo hub sanitario provinciale. Una scadenza che la Regione, per voce del presidente Alberto Cirio, aveva previsto entro maggio: questo, almeno, era stato detto in febbraio durante la conferenza d’intenti. Le dimissioni di Elide Azzan dalla carica di direttore generale dell’azienda ospedaliera e il subentro del commissario Livio Tranchida hanno spostato l’asticella: “È in corso di convocazione” aveva assicurato Icardi tre settimane fa, aggiungendo che erano già stati svolti interlocuzioni e incontri con gli enti interessati, ovvero Soprintendenza, Comune, Provincia, settori regionali competenti quali urbanistica, ambiente e difesa del suolo.
Sull’esito di queste interlocuzioni è mistero fitto, così come sulle modifiche del progetto cui l’assessore ha fatto cenno stamattina. “C’è un partenariato pubblico privato che deve essere valutato” ricorda Icardi: “I tecnici della Regione e dell’Aso stanno valutando in questi giorni gli aspetti clinico-sanitari insieme al proponente”. È dunque la questione del PPP che tiene banco anche in queste ore, con botta e risposta al vetriolo tra l’esponente della giunta Cirio e il consigliere pentastellato Ivano Martinetti: “Ha diffuso una serie di fake news, - ribadisce l’assessore - a cominciare dalle rate dei pagamenti. Dati fantasiosi. Ora dice che sono decaduti tutti i PPP: è una castroneria di proporzioni industriali”.
Insomma il PPP è vivo e vegeto, ma la conferenza dei servizi è sparita dall’orizzonte cronologico. Forse qualcuno si ricorderà di un ardito bacio in spiaggia tra Burt Lancaster e Deborah Kerr che sconvolse il cinema negli anni Cinquanta: il titolo di quel film, uscito ormai settant’anni fa, era “Da qui all’eternità”. Speriamo che non sia questo il destino di un progetto che la giunta regionale ha garantito di voler portare a termine entro dicembre 2028: tra cinque anni e cinque mesi, per essere chiari.