CUNEO - Nuovo ospedale, la proposta di Bongioanni fa discutere. Boselli: "Divisione nel centrodestra"

Il capogruppo di FdI in Regione ipotizza l'ampliamento sfruttando il piazzale dell'Inps con fondi ex articolo 20 (ma Icardi smentisce). Sturlese: "Quello che abbiamo sempre sostenuto"

a.d. 20/10/2023 08:55

Ampliare l’ospedale “Santa Croce” nella sua attuale sede, sfruttando il piazzale dell’Inps e spostando il parcheggio nel sottosuolo, mantenendo il “Carle” per la lungodegenza. Il tutto utilizzando i 148 milioni di fondi derivanti dall’ex articolo 20. La proposta - ipotizzata nel caso in cui dovesse “saltare” l’attuale progetto di partenariato pubblico privato per la costruzione dell’ospedale unico a Confreria - arriva da Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. Se n’è parlato nel numero di ieri, giovedì 19 ottobre, del settimanale “La Guida”, in un articolo firmato da Massimiliano Cavallo. Dichiarazioni che come prevedibile hanno fatto rumore, e le reazioni non hanno tardato ad arrivare, in particolare da quella frangia delle minoranze cuneesi che da sempre si oppongono all’attuale progetto. 
 
Il primo commento, in ordine di tempo, è quello di Giancarlo Boselli. Il capogruppo degli Indipendenti, come da sua abitudine, ieri ha affidato le sue riflessioni ad un post pubblicato su Facebook: “La presa di posizione sulla vicenda ospedale di uno degli esponenti più importanti della maggioranza di centrodestra che governa la Regione, il capogruppo di Fratelli d’Italia, è di grande rilievo. Apre una divisione nel centrodestra regionale e in quello cittadino sulla localizzazione della struttura. Contraddice totalmente la linea dell’assessorato alla sanità. Infatti dice, se il PPP fallisce, lasciamo l’ospedale dov’è. Ne prendiamo atto”.  
 
Stamattina, invece, è arrivata in un comunicato la replica di Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni): l’ipotesi avanzata da Bongioanni - si legge nella nota - “è esattamente quanto sostenuto dal sottoscritto da almeno tre anni e dalla nostra capogruppo Luciana Toselli (e poi da Giancarlo Boselli) e contrastato da una strana ed innaturale alleanza, composta dalla sindaca Manassero, da tutto il PD, ma anche dall’assessore Icardi della Lega, che infatti in poche ore oggi trova modo di smentire il buon Paolo”. L’assessore regionale alla Sanità ha infatti confermato che non vengono prese in considerazione alternative per quanto riguarda la localizzazione: il nuovo ospedale sarà a Confreria, nell’area del Carle.
 
Prosegue Sturlese: “Naturalmente Bongioanni, per non contraddire clamorosamente il presidente Cirio e la sua maggioranza, subordina questa ipotesi all’eventuale-probabile mancato accoglimento della proposta di partenariato pubblico privato a seguito dell'esame da parte dell'advisor e del gruppo di valutazione sanitaria della Romagna. Ma è facile prevedere che la sostenibilità del contratto sarà molto complicata per l’Aso per i costi dell’opera, per i relativi interessi sul capitale investito dai privati e per i canoni dovuti per la gestione del servizi alberghieri forniti dal privato, per un totale di  55  milioni l'anno su un bilancio di 400 milioni, quindi con alto rischio di ricadute negative sulle attività sanitarie e di insostenibilità economica di bilancio. Nè ci sentiamo sufficientemente garantiti da una clausola di accollamento del ‘rischio’ a carico del contraente privato”. 
 
Rimane poi da valutare - si legge ancora nel comunicato firmato dal consigliere di Cuneo per i Beni Comuni - l'importo del finanziamento a carico del privato per la realizzazione dell'opera che nella prima ipotesi già avanzata, e che per scadenza dei termini sarà ora ripresentata in nuova versione dopo le oltre trenta osservazioni del commissario Tranchida, pareva sovradimensionata rispetto ai volumi e ai posti letto previsti e ai costi (400 milioni) confrontati con le previsioni Inail e ancor più con la strada del finanziamento ministeriale ex art.20. Infine rimane impregiudicata la posizione di uno dei firmatari della dichiarazione di pubblico interesse, necessaria per validare la proposta Fininc, in quanto privo dei requisiti per ricoprire l'incarico di direttore amministrativo, oggi ricoperto per trasferimento dal Comune di Cuneo (il dottor Giorgio Rinaldi, ndr). Insomma un bel percorso ad ostacoli, che sarebbe facile superare con costi e tempi minori, se solo venisse accolta la nostra proposta e oggi anche del consigliere Regionale Bongioanni. Noi intanto ci portiamo avanti col lavoro e il 6 novembre a sostegno delle nostre convinzioni proporremo, mediante un sesto confronto pubblico, un'altra suggestione progettuale, già abbastanza solida e documentata a sostegno della proposta dell'ospedale unico di Cuneo nell'attuale sede".

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