CUNEO - Nuovo ospedale, la Regione replica alle minoranze: "I fondi Inail ci sono"

La nota diffusa dalla Direzione edilizia sanitaria dell’assessorato regionale alla Sanità: "L'accantonamento trova conferma nell’aggiornamento del decreto Inail del 22 ottobre 2022"

Redazione 27/01/2023 15:28

Il finanziamento per il nuovo ospedale di Cuneo non solo risulta inserito nella programmazione di indirizzo di carattere strategico generale di investimenti approvata dal Consiglio regionale, ma è garantito da un decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 4 febbraio 2021 per 310 milioni di euro, nell’ambito dei fondi Inail per l’edilizia sanitaria, insieme al nuovo ospedale di Savigliano e ad altri quattro nuovi ospedali in tutto il Piemonte. Questo accantonamento di fondi trova peraltro conferma nell’aggiornamento del decreto Inail del 22 ottobre 2022, con l’aggiunta di ulteriori fondi per altre opere di edilizia sanitaria”. È quanto si legge in una nota diffusa ieri dalla Direzione edilizia sanitaria dell’assessorato regionale alla Sanità del Piemonte. Il documento è stato diramato in replica a quanto affermato durante il convegno organizzato martedì sera a Cuneo sul discusso tema del nuovo ospedale.
 
I fondi Inail per il nuovo ospedale non esistono e non sono mai esistiti”, aveva affermato Giancarlo Boselli durante la serata organizzata al CDT, oltre che dal gruppo Indipendenti, anche da Cuneo Mia e Cuneo per i Beni Comuni. La prova - stando a quanto riferito ancora da Boselli - sarebbe stata nel fatto che l’ospedale di Cuneo è inserito nell’allegato B del Dpcm 4 febbraio 2021, non nell’allegato A, ovvero tra le iniziative “meramente valutabili” nell’ambito dei piani d’investimento dell’Inail e non tra quelle già valutate dall’istituto: “La Regione ad oggi non solo non dispone del progetto che eventualmente l’Inail gli richiederebbe, ma non ha neppure i fondi occorrenti per il progetto”.
 
Netta la replica dell’assessorato presieduto da Luigi Icardi: “Le condizioni previste da Inail stabiliscono che l’azienda ospedaliera debba procedere alla progettazione e all’acquisto delle aree e degli immobili necessari all’intervento, per poi cederle all’Inail che provvede alla costruzione. È pertanto evidente che, in questa fase, il finanziamento non può ancora comparire nell’Allegato A delle iniziative di edilizia sanitaria valutate dall’Inail, fintanto che l’azienda non abbia completato la valutazione (obbligatoria per legge) di quale opzione sia più conveniente tra l’ipotesi Inail e la proposta di partenariato pubblico privato nel frattempo avanzata da un operatore economico, relativamente alla progettazione definitiva ed esecutiva, alla esecuzione dei lavori di costruzione ed alla gestione di alcuni servizi non sanitari del nuovo ospedale di Cuneo. In ogni caso, la settimana scorsa abbiamo definito con Inail l’accordo quadro che andrà a valere per tutte le aziende che optino per l’accesso ai fondi Inail. Con Inail, Finpiemonte, Cassa Depositi e Prestiti abbiamo inoltre aperto un tavolo di confronto per valutare le modalità di finanziamento delle opere da affidare ad Inail. Il tema è stato posto anche all’attenzione della Commissione Salute nazionale, prospettando l’opportunità di intervenire sul piano legislativo, in modo che Inail possa farsi carico di anticipare i soldi della progettazione e dell’acquisto dei terreni, agevolando l’accesso ai finanziamenti (complessivamente si tratta di 5 miliardi di euro) da parte delle Regioni”.
 
La prossima scadenza da segnare in calendario è quindi quella di metà febbraio, termine entro il quale verrà comunicato da parte degli advisor individuati dall’azienda ospedaliera “Santa Croce e Carle” il “Value For Money Assessment”, ovvero la migliore soluzione per la realizzazione e il finanziamento dell’opera. Proseguono dall’assessorato: “Per procedere al confronto è stato fatto un approfondimento sui costi attualizzati di progettazione, costruzione, finanziamento e dei servizi correlati (manutenzione, gestione energetica) posto che gli importi stimati da Inail (310 milioni) risultano non più coerenti con l’aumento dei prezzi registrato negli ultimi due anni”.
 
 

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