Riceviamo e pubblichiamo.
Icardi offende e dileggia me e le persone con cui collaboro, ma non dice nulla nel merito dell'eventuale decadenza del Partenariato Pubblico Privato sul nuovo ospedale di Cuneo. Poi tira in ballo un parere dello studio Barosio, ma guardandosi bene dal presentare le carte di questo documento. Eppure leggendo l'art. 226 commi 1 e 2 del nuovo Codice dei Contratti, emerge chiaramente che il vecchio Codice viene applicato solo ai procedimenti in corso. Pronti comunque a valutare interpretazioni differenti, a patto che Icardi scopra le carte sull'incarico conferito al professionista palesandone il contenuto.
Occorre inoltre ricordare come il nuovo Codice dei Contratti introduca novità che vanno a vantaggio della Regione Piemonte, come l'ampliamento della platea dei possibili proponenti dei partenariati estendendo questa possibilità anche a investitori istituzionali (ad esempio Cassa depositi e prestiti, istituti bancari e fondi d'investimento). È evidente che una platea maggiore potrebbe offrire condizioni migliori, è la base del principio di concorrenza.
Fatte queste doverose premesse, restano sul tavolo tutte le domande a cui Icardi continua a non rispondere. Per quale motivo ritiene il partenariato più conveniente rispetto al ricorso a fondi Inail e alle risorse ex art. 20? Come pensa sia sostenibile un canone annuale di 55 milioni di euro (previsto dal PPP) per un'azienda che ha fatturato inferiore di 300 milioni di euro? Perché non ha ancora trovato un direttore che metta la propria firma su questa dissennata operazione della politica regionale?
Su questi e molti atri aspetti pretendiamo l'avvio di un confronto nelle sedi competenti: il Consiglio regionale del Piemonte e la Commissione Sanità.
Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte