Riceviamo e pubblichiamo.
In vista della scadenza, posta al 20 agosto, per presentare le osservazioni al PRUBAI (Progetto di Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e di Bonifica delle Aree Inquinate), il Comitato regionale piemontese del PRC-SE ha illustrato le sue osservazioni che nelle prossime ore saranno inviate in Regione.
“Il lavoro collettivo che come Comitato regionale di Rifondazione abbiamo prodotto – ha dichiarato Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC-SE – si è basato su una attenta riflessione in grado di coinvolgere anche esperienze esterne al nostro partito e da anni attive nell’ambientalismo più serio e preparato del Piemonte”.
“Noi siamo contrari alla riproposizione dell’incenerimento contenuta nel Piano per molti motivi, ma abbiamo voluto contestare quella scelta attraverso un’argomentazione razionale in grado di criticare punti precisi del Piano. In particolare abbiamo sottolineato che esso non può prevedere una produzione pro capite di rifiuti superiore alla previsione del PRUBAI precedente e che non può altresì prevedere soluzioni che non rispettano la Direttiva (EU) 2018/851 (entro il 2035, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani saranno aumentati almeno al 65 per cento in peso)”.
“Abbiamo fatto notare poi che la stessa analisi del ciclo di vita (LCA), scelta come metodo da chi ha steso il piano, mostra che lo scenario C, senza nuovi inceneritori, è il meno impattante, mentre l’analisi dei costi deve tener conto dei costi diretti e indiretti delle emissioni inquinanti e climalteranti. Infine è stato sottolineato il fatto che gli impegni presi, magari anche con buone intenzioni, non hanno mai vincoli temporali di realizzazione, così come non si prevede un sistema di controllo reale del rifiuto differenziato, oggi troppo spesso di non buona qualità”.
“Il percorso comune che ha prodotto le osservazioni – ha concluso Deambrogio – non intende fermarsi agli aspetti, certo rilevanti, della critica normativa. Il nodo dei rifiuti va compreso come uno snodo decisivo della contestazione di un modello di società, che sempre di più stenta a chiudere il cerchio infernale di produzione, consumo e scarto in rapporto con la natura in cui tutte e tutti viviamo”.
Rifondazione Comunista - Comitato Regionale Piemonte