Oltre il 46 per cento degli adulti e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti è in eccesso di peso. L’obesità è una sfida irrisolta di salute pubblica, troppo spesso sottovalutata e ignorata da adulti e genitori. È diffusa un’autopercezione errata e si fatica a riconoscere la malatti: l’11,1 per cento degli adulti con obesità e il 54,6 per cento degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normo peso, lo stesso accade tra i genitori di bambini in sovrappeso o obesi, dove il 40,3 per cento ritiene i propri figli sotto-normo peso.
Sono soo alcune delle conclusioni emerse dall’incontro “Obesità, la patologia del terzo millennio”, svoltosi a Palazzo Lascaris, nel corso del quale esperti e specialisti si sono alternati in quattro tavole rotonde tematiche per condividere informazioni, dati e tendenze di quella che è stata definita dall’OMS la patologia del terzo millennio, le cui stime prevedono che entro il 2025 circa 167 milioni di persone saranno in sovrappeso.
Tra gli obiettivi dell’incontro, organizzato su suggestione della quarta commissione sanità, in particolare del presidente Alessandro Stecco e dei vicepresidenti Andrea Cane e Domenico Rossi, in collaborazione con gli Stati generali della prevenzione e del benessere quello di fare il punto su come, concretamente, il sistema sanitario, le amministrazioni, le associazioni e i cittadini stiano lavorando per la prevenzione e presa in carico di tutte quelle patologie legate al sovrappeso.
I dati
In Italia le persone in eccesso di peso sono più di 25 milioni. Di questi, 6 milioni sono soggetti obesi, corrispondenti al 12% dell’intera popolazione. È quanto emerge dai dati raccolti nel 4° Italian Barometer Obesity Report, realizzato da IBDO Foundation in collaborazione con Istat, Coresearch e Bhave. Anche tra i bambini e gli adolescenti le percentuali, seppur inferiori, sono preoccupanti: il 26,3% dei minori italiani tra i 3 e i 17 anni, ovvero 2 milioni e 200mila persone, presentano problemi di peso. Le differenze di genere ci sono ma tra gli adulti sono poco evidenziate: tra i maggiorenni le donne mostrano un tasso di obesità leggermente inferiore (11,1%) rispetto agli uomini (12,9%). Più marcata la differenza tra bambini e adolescenti: dove il 23,2% delle femmine è in eccesso di peso rispetto al 29,2% dei maschi.
In Piemonte secondo i dati 2020/2021 del sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) il 28% delle persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni, è in sovrappeso e il 10% è obeso, complessivamente quindi quasi quattro persone su dieci sono in eccesso ponderale. Si osserva inoltre, un’alta coincidenza tra percezione del proprio peso e l’IMC negli obesi (87%) e nei normopeso (83%). Invece tra le persone in sovrappeso il 47% ritiene il proprio peso giusto. Emerge una diversa percezione del proprio peso per sesso: tra le donne in sovrappeso il 31% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto al 57% degli uomini, tra quelle obese il 7% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto al 14% degli uomini.
Interventi istituzionali
Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale del Piemonte: “Anche le istituzioni sono chiamate a compiere sforzi per prevenire la patologia del terzo millennio, affrontando i fattori strutturali dell'obesità, intensificando le campagne di educazione alimentare, promuovendo l'attività fisica, sensibilizzando i più piccoli attraverso interventi a scuola e agendo nelle zone e negli ambienti più a rischio, senza trascurare l’importanza di fornire agli operatori sanitari tutti gli strumenti necessari”.
“Il Piemonte dispone della rete delle Strutture di dietetica e nutrizione clinica che integra le attività a livello ospedaliero, ambulatoriale e domiciliare - affermano il presidente Alberto Cirio e l'assessore alla Sanità Luigi Icardi - un modello organizzativo che si sta rivelando utile per un approccio multidisciplinare, con un'ampia gamma di interventi coordinati ai differenti livelli delle patologie. L'obesità è un fattore di rischio per la salute che peggiora la qualità della vita e concorre all'insorgere di malattie croniche e di patologie anche importanti. Nella maggior parte dei casi le cause sono da ricercare negli stili di vita: da una parte un’alimentazione ipercalorica e dall’altra l’inattività fisica. Fondamentale è agire sul fronte della prevenzione, favorendo l'adozione di comportamenti corretti, a partire dall'età scolastica per proseguire in tutte le fasi della vita”.
Alessandro Stecco, presidente Commissione Sanità: “I tassi di sovrappeso e obesità hanno raggiunto proporzioni epidemiche in Europa. L’OMS dettaglia che il 59% degli adulti europei e quasi 1 bambino su 3 (29% dei maschi e 27% delle femmine) è in sovrappeso o è affetto da obesità, le stime legano questo fattori a più di 1,2 milioni di decessi all'anno, corrispondenti a oltre il 13% della mortalità totale. Segnali inequivocabili del fatto che l'obesità è una malattia complessa, le cui cause sono molto diverse, e che richiede un approccio sistemico approcciando il problema intervenendo sui fattori strutturali della stessa”.
Domenico Rossi, vicepresidente Commissione Sanità: “Il tema richiama tutti noi alla necessità di un cambio di paradigma. Occorre investire nella prevenzione sia da un punto di vista delle risorse sia per quanto riguarda le politiche culturali. Dobbiamo inoltre rafforzare i servizi esistenti, perché mentre aumentano i casi di persone con questo tipo di disturbi, le nostre asl vanno in sofferenza in termini di personale”.
Andrea Cane, vicepresidente Commissione Sanità: "Parliamo di un fenomeno in forte ascesa che necessita di un percorso sanitario strutturato e multidisciplinare: ben vengano quindi convegni come quello odierno che può essere strategico per fare il punto della situazione sulla rete clinico-terapeutico-assistenziale della nostra Regione".