Nessun “uomo solo al comando” - o donna, vista l’allusione alla sindaca Patrizia Manassero - in Fondazione CRC. Il monito arriva dal capogruppo di Indipendenti Giancarlo Boselli, con una mozione d’indirizzo annunciata - insieme ad altre cinque - per la prossima seduta del Consiglio comunale del capoluogo.
“Il Comune di Cuneo ha un ruolo di rilievo nel rinnovo degli amministratori di Fondazione CRC e nella designazione del nuovo presidente. Riteniamo pertanto che la scelta delle nomine spettanti al Capoluogo non possa ridursi a una scelta individuale del sindaco” spiega l’ex vicesindaco diessino. Si chiede in particolare che le candidature vengano discusse nell’assemblea civica, attraverso la competente commissione permanente, garantendo “trasparenza, approfondimento e valutazione in forma pubblica dei relativi curriculum”: “Una modalità rispettosa dell’Istituzione che designa e finalizzata alla scelta di amministratori di CRC di alto profilo e rappresentativi della migliori energie della città”.
La nomina del nuovo Consiglio generale e del presidente della fondazione di via Roma, la settima in Italia per capacità finanziaria, è la partita più delicata per gli amministratori in questo 2024. Al Comune spettano due nomine, una maschile e una femminile, in ossequio alle norme sulla parità di genere che hanno ispirato il recente aggiornamento dello statuto. Di tutto questo si era parlato già lo scorso settembre, quando Boselli aveva chiesto alla giunta se l’ex sindaco
Federico Borgna debba considerarsi - come si mormora da gran tempo -
il candidato “ufficiale” di Cuneo alla poltrona presidenziale: Manassero non ha risposto né sì né no, limitandosi ad auspicare che si eviti una contrapposizione politica.
Nel frattempo c’è stata l’annunciata audizione del presidente Ezio Raviola in conferenza dei capigruppo - dunque a porte chiuse, anziché in commissione come aveva chiesto Boselli. I prossimi passaggi sono annunciati da qui a meno di due mesi: entro fine febbraio, Raviola chiederà di comunicare i nominativi dei designati di propria competenza ai vari enti. Dopodiché il Comune avrà 45 giorni per esprimersi, scegliendo nel mazzo dei candidati che avranno risposto al bando pubblico.