No al bollino rosso sui prodotti della Dieta Mediterranea che dall’Europa al Sudamerica fino all’Oceania rischiano di essere ingiustamente diffamati da sistemi di etichettatura ingannevoli che, sotto il pressing delle multinazionali, sostengono modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy a partire dai piccoli agricoltori. È l’appello lanciato da Coldiretti in occasione della visita a Palazzo Rospigliosi, a Roma, di oltre 300 delegati e ospiti del pre-vertice Onu provenienti da tutto il mondo, rappresentanti del Governo e della filiera agroalimentare nazionale.
Per l’iniziativa “Cibo dei popoli, la filiera agroalimentare italiana incontra il mondo”, è stata allestita dalla Coldiretti una grande mostra sui primati della Dieta Mediterranea e dell’agricoltura italiana, con il supporto dell’Agenzia ICE e di Filiera Italia, per far vivere ai rappresentanti delle Nazioni Unite l’esperienza di un viaggio nella grande bellezza della campagne, fatta di biodiversità, distintività, tradizione, comunità, ricerca, tecnologie innovative, relazioni, dialogo tra i popoli. Una mobilitazione in vista del prossimo incontro di settembre del comitato “etichettatura alimentare” del Codex Alimentarius (organismo della FAO) che riporterà sul tavolo l’adozione di linee guida sul Front of Pack Nutritional Labelling (Fop) spinta dalle grandi multinazionali sostenitrici dell’etichetta nutrizionale sulla quale dovrà presentare una proposta entro il 2022 anche la Commissione Europea.
“I bollini allarmistici – spiega Roberto Moncalvo Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali. Un grave danno per il nostro sistema agroalimentare proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri”.
“Non è ammissibile – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – che una ricchezza simile del Paese venga messa a rischio dal diffondersi in tutto il mondo di sistemi di informazione fuorvianti, discriminatori ed incompleti che ingannano i consumatori inducendoli di fatto a preferire prodotti di minore qualità ed escludendo dalle loro tavola prodotti simbolo della Dieta Mediterranea. Un danno incalcolabile per la salute dei cittadini e per la ricchezza, la varietà, l’unicità del nostro modello agricolo e alimentare”.