CUNEO - 'Operatori sanitari potenzialmente positivi non vengono posti in quarantena se non sviluppano sintomi'

L'allarme del Nursind, sindacato degli infermieri: 'Gli ospedali, ad oggi, sono paradossalmente le strutture meno sicure e più a rischio di contagio'

16/03/2020 10:47

Riceviamo e pubblichiamo dal Nursind Piemonte.
 
A seguito della richiesta da parte dell’ufficio di presidenza della commissione sanità della regione Piemonte, nursind , il sindacato delle professione infermieristiche ha fatto pervenire le prorie considerazione, le criticità e le proposte in merito all’emergenza covid 19.
 
Gli ospedali, ad oggi sono paradossalmente le strutture meno sicure e piu a rischio di contagio in quanto operatori potenzialmente positivi non vengono posti in quarantena se non sviluppano sintomi e anche li sviluppassero , continuano a lavorare in attesa di un tampone e del suo risultato.
 
I percorsi per i pazienti covid inoltre non sono chiari nelle strutture ospedaliere. Zone pulite e zone sporche non sono rispettate e questo alimenta il rischio di contagio tra operatori e pazienti. Questi due elementi comportano il fatto che stiamo divendando tutti untori e a breve il numero di pazienti potrebbe essere non piu gestiblile dalle nostre strutture. A questo proposito chiediamo che:
 
-E’ assolutamente necessario creare aree riservate o adibire singole strutture da ricercare su tutto il territorio solo per i pazienti covid 19
 
-La dotazione di dispositivi di sicurezza individuale deve essere assicurata e illimitata e deve avere priorità assoluta. -Evitare che ogni reparto abbia pazienti positivi o sospetti anche per razionalizzare l’utilizzo di dispositivi a disposizione.
 
Ai colleghi impegnati negli ospedali e sul territorio non appare chiara la catena di comando nelle decisioni e nell’organizzazione. Le stesse cambiano a seconda dell’interlocutore. Non ci sono risposte uniformi in merito ai provvedimenti adottati in materia di isolamento, sorveglianza, esecuzione dei tamponi e relativi comportamenti da adottare.
 
-A tale proposito abbiamo chiesto che venga istituita tempestivamente, a tutela delle categorie professionali esposte, una struttura regionale in grado di rispondere alle principali incongruenze laddove nelle aziende è complicato trovare risposte univoche ed interlocutori in grado di dare risposte certe alle principali criticità.
 
-Di dotarsi di uno strumento informatico chiaro ed efficace per la comunicazione con il personale impegnato in prima linea in grado di dare indicazioni tempestive e risposte ai comportamenti da adottare.
 
-Abbiamo suggerito inoltre il trasferimeno di tutto l’apparato dei numeri verdi che riguardano il covid19 presso altra struttura presidiato dai medici di famiglia, di guardia medica, specializzandi evitando più passaggi.-Nello stesso luogo può essere installato una linea di supporto psicologico telefonico per gli operatori sanitari.
 
Crediamo sia opportuno ricercare e mettere a disposizione strutture attrezzate per operatori in quarantena con supporto alle famiglie.
 
In merito alla premialità del personale annunciata dall’assessore regionale alla sanità abbiamo sottolineato come Il personale oltre ad andare sia chiaramente sottoposto ad un rischio di salute per se e per la propria famiglia e per questo motivo abbiamo richiesto di prevedere
 
– Indennità legate all’ emergenza covid19 per tutto il personale infermieristico.
 
– Indennità legate al rischio infettivo per tutto il personale infermieristico impegnato in prima linea nei reparti covid19 , pronto soccorso, rianimazioni, degenze con ricoverati covid19, assistenza domiciliare. – Prestazioni aggiuntive per la richiesta di salti riposi.
 
Francesco Coppolella, segretario Nursind Piemonte
 
Davide Canetti, segretario provinciale Nursind Cuneo
 
 

c.s.

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