Riceviamo e pubblichiamo
Mentre sull’Hub di Cuneo, Cirio & Icardi continuano a sottrarsi ad un legittimo e doveroso confronto politico col territorio, il commissario-direttore generale rimanda a settembre ogni spiegazione e così passano altri due mesi. Unica novità, dopo anni di parole e promesse, la delibera della Giunta Regionale di fine luglio che fissa i termini dell’accordo che hanno intenzione di proporre al Ministero della Salute per l’utilizzo dei fondi ex-art.20 della Legge 67/88. Una lunga teoria di ospedali, case della comunità, impianti e dotazioni tecniche, già nota da tempo, su cui spalmare gli oltre 720 milioni di euro erogabili dallo Stato a fondo perduto con una modifica in merito ai presidi ospedalieri da finanziare ricorrendo ai fondi INAIL, che da 8 sono scesi a 5.
Non cambia modalità di finanziamento il nuovo ospedale di Savigliano/Saluzzo/Fossano e per l’Hub di Cuneo resta ipotizzato il ricorso ad un contratto di Partenariato Pubblico Privato (PPP). Per Savigliano rimane però la scure del finanziamento della progettazione mediante mutuo: il 30 settembre è la data ultima per la stipula dei contratti con le società di ingegneria sanitaria cui assegnare gli incarichi e non risulta che la Regione abbia ancora garantito i fondi necessari. Per quanto riguarda il PPP di Cuneo è stato creato un fondo di dotazione con cui rendere sostenibile l’investimento per l’Azienda Ospedaliera. Anche così però non è detto che il PPP risulti sostenibile e vantaggioso tant’è che, come detto sopra, fino a settembre tutte le bocche sono cucite e qualche fibrillazione sembra emergere anche nel collegio sindacale.
A tutta questa incertezza si aggiunge la possibilità che la proposta di accordo programmatico avanzata dalla Regione Piemonte al Ministero della Sanità non sia approvata, visti gli enormi problemi del governo a far quadrare i conti del prossimo Documento di Economia e Finanza per il 2024. In poche parole, ancora una volta, come sua inveterata abitudine, la Giunta Cirio ci obbliga a ragionare su semplici ipotesi e dilaziona a tempi migliori la soluzione di problemi, meglio, ci viene da dubitare, se dopo le prossime elezioni regionali. A fronte di tutto ciò un esponente di punta della destra al governo della Regione e dello Stato, riesce perfino ad accusare di debolezza la politica del territorio. Sommessamente ci permettiamo di suggerire agli amici della maggioranza regionale e nazionale meno sagre e inaugurazioni e più concretezza per la Granda.
La Segreteria Provinciale PD