È un dato di fatto, per certi aspetti controverso, ma non c’è nulla che unisca gli italiani come la Nazionale di calcio. E non sarebbe nemmeno il caso citare l’abusato aforisma di Winston Churchill (“Mi piacciono gli italiani, vanno alla guerra come fosse una partita di calcio e vanno a una partita di calcio come fosse la guerra”) per quantificare la passione dello Stivale per il pallone, lo facciamo soltanto per dare un tono all’attacco dell’articolo.
In questi giorni l’entusiasmo è palpabile in tutto il Paese in attesa della finale tra i nostri e l’Inghilterra del cannoniere Harry Kane. Anche nel Cuneese la spinta gioiosa al cammino degli Azzurri ha tirato su gli animi dopo l’anno segnato dalla pandemia. In questo momento, dopo mesi di sofferenza, c’è bisogno di leggerezza e ben venga il tifo passionale per i ragazzi di Roberto Mancini.
Dall’altra sera però durante i festeggiamenti per le vie di Cuneo dopo la vittoria contro la Spagna qualcosa sembra cambiato, almeno dalle nostre parti. Com’è noto - i video hanno fatto il giro del web - nelle fasi iniziali dei caroselli auto e moto sono salite sul selciato di piazza Galimberti praticando manovre a dir poco azzardate, tra impennate e derapate. Una Punto intenta a sgommare, condotta da un giovane ubriaco (per giunta senza assicurazione e libretto), si è scontrata con un motorino che altrettanto imprudentemente stava percorrendo la piazza ad alta velocità. Un’adolescente - alla quale vanno gli auguri di pronta guarigione - è rimasta ferita, riportando la frattura della mandibola, mentre l’automobilista spericolato è stato denunciato e pagherà i suoi errori. Ad onor del vero va aggiunto che quest’episodio non è stato l’unico caso in cui dei giovani hanno dato prova di imprudenza. Chi era in città ha visto moto e motorini impennare in mezzo alla gente, sorpassi ad alta velocità, pericolosi zig-zag e chi più ne ha più ne metta.
Di qui, sui social e nei bar, le consuete dissertazioni sui bei tempi andati, quando gli automobilisti erano tutti disciplinati e litigavano per dare la precedenza al prossimo. Peccato che nel 2006, quando YouTube era nato da poco più di un anno e alle nostre latitudini nessuno conosceva Facebook, la situazione non era molto diversa, era soltanto andata di lusso. Non sono mancati anche i consueti commenti sui ventidue cretini che corrono dietro a un pallone e sugli italiani che scendono in piazza solo per il calcio invece che per le cose serie, solitamente frasi pronunciate da gente che ha il senso civico di un ornitorinco. Ah, tra le proposte c’è chi addirittura ipotizza la chiusura di piazza Galimberti in vista della finale (tocchiamo ferro).
Ora, senza entrare nel merito della polemica sulla preventiva presenza delle forze dell’ordine (del senno di poi son piene le fosse), ci limitiamo a osservare che il nesso tra comportamenti temerari e fuorilegge e il tifo non c’è e se qualcuno l’ha fatta fuori dal vaso va sanzionato, così come peraltro è accaduto. Di certo se dovesse ricapitare - non succede, ma se succede… - un presidio fisso di uomini in divisa nei punti strategici sarebbe auspicabile. Va però detto che la stragrande maggioranza dei cuneesi ha espresso la propria gioia per il passaggio del turno in modo civile e francamente fare di tutta l’erba un fascio e dipingere Cuneo alla stregua dei bassifondi di Cape Town, come sta facendo qualcuno, non rende giustizia alla realtà dei fatti.