L'Amministrazione comunale cuneese tira dritto per la sua strada. Il progetto per il parcheggio sotterraneo in Piazza Europa va avanti. Il ricorso alla Corte dei Conti di Torino presentato dal "Comitato di tutela di Piazza Europa" non sembra preoccupare affatto la giunta cuneese che, attraverso l'assessore Davide Dalmasso, ha ribadito ancora una volta, anche dopo la Comissione di ieri (mercoledì 17 gennaio), come non ci sia alcuna intenzione di rivedere il progetto per il quale verranno utilizzati 3,3 milioni di fondi pubblici e 5,5 milioni di fondi privati che verranno individuati con una gara pubblica.
Pur condividendo il fine della necessità di togliere il più possibile le auto dalla città, il Movimento 5 Stelle cuneese, sconfessando Machiavelli, non ne giustifica i mezzi. "La posizione del M5S durante la campagna elettorale era chiara e rispondeva alla logica di non portare le auto in città, ma costruire, ad esempio, un parcheggio in piazza delle uve e collegarlo con un ascensore inclinato all’altopiano. Con un breve percorso a piedi si sarebbe potuti arrivare in centro di Cuneo, al mercato o in Comune, lasciando l’auto fuori città" ci dice Silvia Cina, consigliere comunale del Movimento fondato da Beppe Grillo.
La consigliera cuneese è scettica anche sul ritorno economico di quest'operazione."In Commissione, ieri sera, è emerso che sono state fatte 313 interviste per lo più alle persone che, in prossimità di Piazza Europa, salivano o scendevano dall’auto, in quanto, hanno detto i progettisti, il campione dei residenti non sarebbe stato molto significativo. Mi chiedo come si possa allora pensare di ipotizzare un ritorno di poco meno di 5 milioni di euro, oltre la metà dell’importo dei lavori, solo dalla vendita dei box, che si ritengono di interesse soprattutto per i residenti".
Infine, i dubbi pentastellati sull'effettiva rappresentatività del campione interpellato sulla questione. "Perché l’amministrazione, anziché affidarsi a poche interviste per un progetto di tale impegno economico, e nell’ottica di capire quale fosse il consenso su quest’opera di grande impatto non ha pensato di mandare direttamente un questionario ai cittadini? Il M5S ragiona su soluzioni condivise ed accettate, non calate dall’alto e decise da pochi".