CUNEO - Pascoli cancellati, animali dispersi: anche gli allevatori cuneesi contano i danni dell'alluvione

Continuano le ricognizioni dei tecnici di Coldiretti nelle valli Tanaro, Vermenagna e Gesso: 'Assolutamente necessario lo stato di emergenza'

I danni dell'alluvione a Garessio

Redazione 07/10/2020 12:42

Continuano da giorni le ricognizioni dei tecnici e dei funzionari di Coldiretti Cuneo nelle aziende agricole cuneesi colpite dall’alluvione degli scorsi 2 e 3 ottobre. Un vero e proprio ciclone con pioggia torrenziale e venti burrascosi che, in meno di 24 ore, ha fatto esondare fiumi e torrenti, sommerso vie cittadine, sbriciolato strade e ponti, travolto edifici, causato frane e smottamenti.
 
Pur riguardando un’area geograficamente più limitata rispetto ad eventi alluvionali del passato, i danni sono ingenti nelle alte Valli Tanaro, Vermenagna e Gesso, dell’ordine di decine di milioni di euro. Riguardano principalmente la viabilità e i centri urbani, ma non hanno risparmiato neppure le aziende agricole.
 
In alta val Tanaro, oltre all’inondazione del centro di Garessio, all’isolamento di frazioni e alla distruzione di ponti e vie di accesso, Coldiretti registra il crollo di stalle, l’inondazione di magazzini e locali di ricovero, con la conseguente perdita di attrezzatture e di rifornimenti alimentari per gli animali. Le forti raffiche di vento hanno scoperchiato capannoni e case, mentre campi e prati allagati dalla piena del Tanaro sono diventati distese di fango, detriti, tronchi e rami. Meno diffusi i danni più a valle, ma a Narzole l’esondazione del Tanaro ha causato danni al 100% della produzione in un vivaio specializzato nella coltivazione e vendita di piante di nocciolo e vite.
 
In alta Valle Vermenagna, dove è stata devastato l'abitato di Limone Piemonte ed è venuto meno il collegamento viario con la Francia, Coldiretti rileva l’erosione dei terreni in diversi punti lungo gli argini del fiume e danni ai terreni pascolivi di alta montagna.
 
È corsa contro il tempo per riportare a valle gli animali rimasti in Alpe; alcuni margari, grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile, sono rientrati, ma c’è chi è ancora bloccato. Si segnalano anche alcuni capi bovini e ovini dispersi, per i quali le ricerche stanno procedendo con difficoltà perché l’acqua e il fango hanno reso impraticabili i sentieri e inaccessibili alcune aree. Danneggiate o disperse le arnie di diversi apicoltori.
 
Situazione analoga in alta Valle Gesso, dove sono stati colpiti soprattutto i pascoli di Valdieri ed Entracque e mancano all’appello i capi di alcune mandrie e greggi, mentre si cercano percorsi alternativi per la discesa a valle degli animali rimasti in alpeggio. La preoccupazione sale anche in vista delle prossime annate perché interi versanti sono franati e la viabilità è compromessa in molti punti.
 
Infine, molte delle opere irrigue risultano deteriorate lungo il corso del Vermenagna e del Gesso.
 
La perturbazione che ha colpito il nostro territorio ha scaricato in poche ore fino a 580 mm di pioggia: ciò significa che su ogni metro quadro di superficie sono caduti 580 litri d’acqua, un dato impressionante che spiega meglio di ogni altro le devastazioni di quest’alluvione. Per questo è assolutamente necessario – commenta il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvoil riconoscimento dello stato di emergenza che la Regione ha già inoltrato. Eventi di questa portata dimostrano l’urgenza di un’attività di prevenzione, come da sempre sosteniamo, a tutela di territori che vivono già soltanto grazie al presidio dei nostri imprenditori agricoli”.
 
È fondamentale la gestione delle acque e degli alvei dei fiumi – spiega Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – per evitare di agire sempre e solo in emergenza, con una rapida programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del tessuto idrografico cuneese. È, inoltre, necessario poter dare copertura assicurativa attraverso strumenti accessibili ed allargando la possibilità di assicurare, senza costi elevati, tutte le produzioni”.
 
 

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