Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Direttore,
approfitto ancora una volta della sua ospitalità per esprimere la mia indignazione in merito al funzionamento della nostra sanità. Sono il nonno di un bimbo di quattro anni al quale è stata diagnosticata la leucemia. Il bimbo da un mese si sta sottoponendo alla chemioterapia che, come ben sa, lo rende totalmente immunodepresso.
Io mi domando come sia possibile che in questi casi non ci sia una corsia preferenziale di emergenza per sottoporre a vaccinazione anticovid i familiari stretti (padre, madre e le due nonne) che sono le uniche persone autorizzate a stargli vicino per evitare appunto che possa contrarre qualunque genere di altra malattia.
Ho provato a chiedere informazioni al servizio di medicina legale dell'Asl CN1 e devo purtroppo ammettere di aver trovato una persona veramente sgradevole che mi ha risposto in maniera decisamente maleducata con parole che preferisco non ripetere.
Ringrazio della gentile ospitalità,
Bruno Taviani